
TRAMA
Cronaca dettagliata della vita di alcune prostitute a Palermo: chi riceve in casa, chi batte il marciapiede.
RECENSIONI
Autorale, maledetta, scandalosa, coraggiosa. L'opera numero tre di Aurelio Grimaldi trae spunto da alcuni suoi racconti del 1989 e filma le prostitute in un bianco e nero anni cinquanta, commentandole con canzoni d'epoca, proiettando il tutto fuori del tempo (ancorandolo al presente solo con i ritratti dei protagonisti di "Beverly Hills, 90210" in un locale) o in un istante come congelato nell'arretratezza, vivisezionato come le immagini scultoree dei corpi (grassi, imbruttiti, veri) che l'autore propone senza remore, entrando nell'intimo dell'atto sessuale, fra sequenze crudissime (la "pioggia d'orata" dei rapinatori) e candidamente sboccate (i tre giovani nudi sul letto, nell'attesa di un "servizio" simultaneo da parte della professionista). Affascina la scelta di Grimaldi di non commentare con enfasi e sottolineature (anche il commento sonoro è rarefatto), di non arrogarsi il diritto di fare un'indagine socio-psicologica o moralistica: preferisce la cronaca minuziosa, senza ellissi visive e con la voglia di fare altro dal documentario, passando dal grottesco almodovariano (il pappone che canta con il pene di gomma) al surreale di Kenneth Anger (il parallelo eiaculazione/fiammifero acceso/getto d'acqua) allo straniamento godardiano (i sottotitoli, i protagonisti che si raccontano davanti alla macchina da presa o raccontano barzellette), all'etica della ferocia bunueliana. Su tutti la prosa lirica di Pier Paolo Pasolini. Ex-sceneggiatore di Mery per Sempre, Grimaldi riconvoca il trans Mery (perché "buttane", in dialetto siciliano, sono anche gli uomini), racconta per episodi e accenni, lascia che siano le immagini e i fatti a tirarsi dietro le conclusioni, pone come interlocutrice di questo squallore vitale (più che sessuale) la Chiesa e i suoi (ipocriti) ministri. Lui sta con le "buttane", preferisce la loro soggettiva da "lavoratrici" che s’estranea durante l’atto sessuale, solitaria, finanche divertita, spesso violenta(ta) con la penetrazione nella…piaga sociale. Il punto di vista dei clienti, invece, sconforta nella ricerca d'affetto e conferme da parte di questi corpi in affitto.
