TRAMA
Anne-Marie si separa da Alex: lui si aspetta una vera vita coniugale, lei vuole salvaguardare la propria libertà. Si lasciano senza problemi e continuano a frequentarsi. Tuttavia, quando Anne-Marie viene a sapere che Alex ha una nuova donna, impazzisce di gelosia e sprofonda in un mondo inquietante, pieno di segni e minacce.
RECENSIONI
Anne-Marie vuole un'altra vita, la sua, e lascia il compagno freddamente, coscientemente. Ma la nuova relazione dell'ex fa esplodere nella donna un malessere sopito: saputo che la compagna di Alex ha esattamente la sua età, Anne-Marie comincia a pensarla come una sorta di riflesso di se stessa: lo specchio rimanda la sua immagine e questa, da rappresentazione dell'altra, diventa l'Altra tout court. La gelosia riflette abbandoni e carenze, risveglia un vissuto, fa regredire la protagonista che vede alterata la propria percezione del reale, la propria attenzione distorta in ossessive selezioni di dati, eventi, tracce, la sovrainterpretazione finisce col dominare la sua vita: il pensare diviene rimuginare, la coerenza si sgretola, l'insicurezza emerge.
Il mondo alterato della protagonista è reso da immagini magnifiche: L'autre è un film che associa a una drammaturgia originale uno sguardo di rara incisività ed eleganza, una scansione continua di immagini curatissime che evitano qualsiasi estetismo e rimangono incollate all'essenza del racconto, colori evanescenti esaltati dalla superba fotografia di Pierric Gantelmi D'Ille (l'incipit folgorante, per tutto il resto). Muovendosi su più piani cronologici, assecondando l'ossessione della protagonista il film, tratto dal romanzo di Annie Ernaux L'occupation, mette in scena un progressivo delirio, alimentato dall'ignoto, dall'immaginazione, dall'idealizzazione sfiancante, dall'impari lotta con un'idea e con se stessi (e con l'idea di se stessi, soprattutto).
Dominique Blanc invade ogni fotogramma ed è magnifica.