TRAMA
Un sicario, nella sede dell’Onu, uccide l’ambasciatore cinese che propugna un accordo commerciale con l’occidente. Dell’omicidio è invece accusato un agente segreto delle Nazioni Unite, che si mette a caccia del vero colpevole.
RECENSIONI
Concepito dallo stesso sceneggiatore di Murder at 1600 - Delitto alla Casa Bianca, sempre con Wesley Snipes, sempre (solo) strumentalmente e spettacolarmente impegnato sul fronte politico/potenti (al posto del presidente, il complotto è ordito contro il segretario generale delle Nazioni Unite): per fortuna, per quanto non raffinato o abile, il plot è generoso, anticipa The Interpreter e prende le mosse (pretestuosamente) da “L’arte della guerra” di Sun Tzu. Christian Duguay, che fin dall’esordio Scannerizzato fa accenni a temi politici poco sentiti, si conferma regista efficiente più che capace, ma regala almeno una sequenza degna di nota: quella dove Snipes ha un flashback delle violenze subite dalla collega, solo guardando il modo in cui gli specchi sono incrinati (e dire che, in alcune versioni censurate, questa scena è stata tagliata…). L’attore protagonista, anche produttore esecutivo, aveva voglia di fare James Bond senza rinunciare all’action con kung fu che l’ha reso famoso: la prima, rocambolesca scena, è infatti ambientata a Hong Kong durante il Capodanno di fine millennio, con Duguay che si sbizzarrisce in un cool (e digitale, in tutti i sensi) piano sequenza.
