Giallo, Recensione

LANDSCAPE NO.2

Titolo OriginalePokrajina St.2
NazioneSlovenia, Serbia
Anno Produzione2008
Genere
Durata90'

TRAMA

L’anziano riparatore di elettrodomestici Polde e il suo giovane assistente Sergej penetrano nell’abitazione di un anziano generale per rubare un quadro. Quando Sergej inavvertitamente ruba anche un importante documento che dimostra le responsabilità di un massacro compiuto durante la II Guerra mondiale, il generale assolda un ex agente dei servizi segreti, che comincia una caccia spietata alla ricerca del giovane e del documento.

RECENSIONI

A volte ritornano…

La Storia si traveste da farsa per riemergere nel contemporaneo. I toni sono caustici, corrosivi, amaramente sarcastici, con l’intento di decentrare uno sguardo perso nell’amnesia individualistica, la cui fame disinteressata (economica, sessuale, mentale) si ciba anche della memoria collettiva. Dalla scoperta alla profanazione: il passato impone le proprie necessità, ma ignorato, esige vendetta, incarnando un senso di colpa che segue come un segugio la spregiudicata avidità di Sergej, troppo inconsapevole di portarsi dietro la contaminazione del suo tempo. Niente da dire sulla lucidità (forse esagerata) della denuncia, ma lascia un po’ interdetti come Möderndofer si perda nel sovraddosaggio visivo. Più che altro infastidisce l’esigenza di abbracciare la verve horrorifica oggi di moda (Roth, Smith, etc), mal controllata e poco credibile nella varietà di accostamenti e situazioni. La parcellizzazione degli avvenimenti banalizza così la volontà simbolica (1) e viceversa, rendendo vano l’intento di unire l’utile al dilettevole.

(1) Spicca su tutti l’agnizione finale. Landscape n2 è il nome del dipinto che nasconde la cassaforte del generale, ma , allo stesso tempo si rivelerà il luogo dove fu eseguito il massacro e nel quale Sergej espierà la sua colpa. La verità sta dietro l’immagine? L’arte (dipinto/memoria mantenuta) è necessariamente legata al suo referente (paesaggio reale/memoria rimossa)? Domande di un’importanza unica che trovano la consolazione in una superficiale spolverata.