TRAMA
Mia, giovane single che vive a Stoccolma, per il compleanno del padre torna in Dalecarlia, dove tutta la sua famiglia ha continuato a vivere.
RECENSIONI
La cittadina in mezzo alla neve è una piccola isola lontana dal mondo, la figlia che torna da Stoccolma per il compleanno paterno è, agli occhi di una comunità cristallizzata, una vera e propria marziana. La regista trae il film da una sua piece teatrale e affida la storia completamente ai personaggi, luci e ombre ai dialoghi: puntando su un registro minimale, tutto sguardi, ammicchi e finezze psicologiche, l’opera si muove in crescendo prima descrivendo le situazioni esistenziali dei protagonisti, poi intrecciandole e mettendone in rilievo le ragioni di conflitto e incomprensione. Tra vecchi rancori che vengono a galla, amori taciti e presagi di sventura (puntualmente avverati), la regista inquadra, con penetrazione a tratti pregevole, il piccolo mondo narrato, rimbalzando di carattere in carattere, tra vecchie e nuove ipocrisie, frustrazioni sopite ma sfogate in silenzio, che esplodono all’improvviso, con l’alcol ad incendiarle, in faccia a faccia liberatori. Un po’ Cechov (le tre sorelle a confronto), un po’ Bergman intimista e (di conseguenza) un po’ Allen malinconico (INTERIORS, SETTEMBRE), MASJÄVLAR-DALECARLIANS (coprodotto da Lars Von Trier, premiatissimo in patria, candidato svedese all’Oscar) è comunque un lavoro immerso nel contemporaneo, parlando della Svezia attuale, del crescente esodo rurale, dello scontro tra generazioni, concezioni e modi di vivere diversi, ambientato in una provincia vissuta come situazione estrema (che ci si resti o la si lasci, lo si fa comunque ad ogni costo) che si pregia di un’ottima scrittura e di un cast attoriale, di solida scuola teatrale, a tratti strepitoso. Il film esce in Italia distribuito dalla Teodora, in linea con un listino composto di titoli di qualità sui quali le major nostrane si rifiutano di scommettere.