TRAMA
Ben, maestro di scuola, da quando aveva sette anni è fanatico dei Red Soxx e non perde nessuna loro partita o allenamento, cosa che inizia a disturbare la nuova fidanzata Lindsey nel momento in cui il loro rapporto viene messo in secondo piano.
RECENSIONI
Il romanzo di Nick Hornby (anche produttore esecutivo), già portato su grande schermo e più fedelmente da David Evans (anch’egli produttore esecutivo) con Febbre a 90° del 1997, è metabolizzato e rigurgitato come classica commedia rosa hollywoodiana dai veterani sceneggiatori Lowell Ganz e Babaloo Mandel (quelli di Scappo dalla Città e EdTv), fra meccanismi rodati, simpatia, consolatoria morale e lieto fine, sfrondando il tutto di ingredienti scomodi. A stupire è la presenza sopita dei fratelli Farrelly: già in Amore a Prima Svista era evidente il loro progressivo abbandono di un tipo di comicità estrema in favore di una commedia mainstream più standardizzata (per quanto, sin dagli esordi, dietro la facciata contro il politicamente corretto ci fossero sempre i “buoni sentimenti”) ma mettevano ufficialmente mano alla sceneggiatura e lo spunto di base era talmente bizzarro da permettere loro, comunque, di giocare di sponda. Anche in questo caso, dopo un prologo incentrato sull’incontro d’amore, c’è lo spigolo da sfruttare (il fanatismo iperbolico di un tifoso) ma i registi non affondano nella scorrettezza, se non per qualche blanda schifezza, e restano in superficie. Il film è tanto anonimo, quindi, quanto piacevole: impossibile non restare contagiati dal personaggio di Jimmy Fallon, bambinone che non abbandona la stanza dei giochi. Alla fine, non è tanto una critica all’assurdità di una tifoseria oltranzista, quanto un atto d’amore alla sua devozione (e ai Red Soxx).
