TRAMA
Vigilia di Natale: George Bailey sta per suicidarsi gettandosi da un ponte, convinto che la propria vita sia un fallimento. Compare l’angelo Clarence, a dimostrargli che non è così.
RECENSIONI
Classico dell'ottimismo capriano, una favola sociale con tanto di angelo (Henry Travers interpreta l’indimenticabile Clarence, angelo senz’ali) e una struttura a flashback che trasporta in una dimensione ultraterrena rivedendo il proprio vissuto dal Paradiso: impossibile non commuoversi nella scoperta dei più genuini valori della Vita. Il cinema di Frank Capra era straordinario perché, pur votato a esaltare il modo “giusto/buono” di essere e rapportarsi agli altri, non era mai artificioso, edulcorato, strumentalizzato ai fini dell’apologo: la vicenda paradigmatica del George Bailey, interpretato da un magnifico James Stewart, non nasconde la tragedia del male di vivere ma s’impregna di essa per rischiararla (anche) con la farsa e donarle la magia con scene fantastiche. Un’opera divenuta imprescindibile nel corso del tempo, grazie ai numerosi passaggi in televisione, in cui Capra e i co-sceneggiatori Albert Hackett e Frances Goodrich elaborano un racconto di Philip van Doren insito, originariamente, in una cartolina natalizia.