
TRAMA
Il treno su cui viaggiano resta bloccato per una valanga a Bandrika, nel Centro Europa. Iris fa conoscenza con l’anziana Miss Froy che, però, ad un certo punto scompare. Cosa ancor più paradossale, tutti gli altri passeggeri giurano che non sia mai esistita.
RECENSIONI
Sceneggiato da Sidney Gilliat e Frank Launder prendendo spunto dal romanzo “The wheel spins” (1936) di Ethel Lina White e da una leggenda metropolitana (una signora inglese scomparsa a Parigi nel 1889), è un esemplare mix di ironia e suspense gialla ambientata su di un treno, dove il dettaglio fa la differenza. Doveva dirigerlo Roy William Neill e, sotto le mani di Alfred Hitchcock (che fa la sua apparizione nella stazione di Londra e disse di essersi in parte ispirato a Tragica Incertezza di Terence Fisher e Anthony Darnborough), divenne un grande successo, dovuto anche ai riferimenti ironici al conflitto mondiale in essere (i personaggi appassionati di cricket di Naunton Wayne e Basil Radford, assenti nel romanzo, sono interessati solo ai risultati sportivi e poco alle notizie sulla Prima Guerra Mondiale). Roy Baker, secondo aiuto regista, nella sua biografia rivela che la scena con la piccola stazione in un paese di campagna fu costruita attraverso una falsa prospettiva: per fare in modo che apparisse più lunga della realtà, Hitchcock fece vestire alcuni bambini da adulti. Rifatto in un episodio di “Alfred Hitchcock presenta” (‘Nell’aria rarefatta’, 1955) e, nel 1979, per la regia di Anthony Page.
