Grottesco

LA SECONDA GUERRA CIVILE AMERICANA

TRAMA

Futuro prossimo: lo stato dell’Idaho chiude i confini alle immigrazioni. Il presidente americano dà loro un ultimatum mandando delle truppe.

RECENSIONI

È un film che Dante ha girato per la cable-tv "HBO" ed è passato sul grande schermo dopo aver raccolto consensi a vari festivals. È una rappresentazione grottesca e fantapolitica della follia e paranoia americana nei confronti dell'immigrazione (non così "fantastica": nel 1957 Eisenhower irruppe con le forze armate in uno stato che si rifiutava di integrare a scuola le varie etnie); un'invettiva, scontata e retorica nella sostanza (vedi la solita critica al cinismo degli operatori dei media con annessa problematica del villaggio globale, in cui il mezzo è il messaggio), ma anche insolitamente feroce, forte di un ritmo vertiginoso che emula il "servizio giornalistico d'assalto" (della "NN", giocata sulla nota "CNN"), e di una regia sagace, capace di fare satira anche attraverso i dettagli. Dante e lo sceneggiatore Martyn Burke si scagliano tragicomicamente contro il sogno americano infranto o strumentalizzato, in mano a politici irresponsabili (il governatore secessionista che pensa più all'amante messicana che alla guerra che ha scatenato contro gli "stranieri"), incompetenti (un presidente fantoccio ma fotogenico, pilotato da un potente lobbista) o ipocriti (il governatore d'origine cinese che appoggia l'ondata di razzismo), a dementi guerrafondai (la famiglia-tipo americana: armata fino ai denti), ad opportunisti, a lobotomizzati dalle "soap opera" (l'ultimatum viene spostato in quanto coincide con la messa in onda di una popolare telenovela). Una farsa spassosa e pungente che si trasforma in orrore apocalittico, amaro e paradossale (la guerra scoppia per l'equivoco fra secessione e successione!), in uno dei più cattivi attacchi al sistema americano: potrebbe averlo girato Robert Altman. È stato scritto e pensato per un uso e consumo interno, qualche riferimento si perde per strada. Attori superbi, missaggio italiano (il doppiaggio copre tutti i rumori di fondo) pessimo.