Drammatico, Recensione

LA SCELTA DI SOPHIE

Titolo OriginaleSophie’s choice
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1982
Durata145’

TRAMA

Sophie, polacca, è reduce da un campo di concentramento. Nathan, ebreo, è ossessionato dall’Olocausto. Lo scrittore Stingo conosce entrambi e viene proiettato in un passato di persecuzioni e tragiche scelte.

RECENSIONI

Alan J. Pakula non era un regista di thriller politici ma di drammi umani che, incidentalmente, rivestivano quei panni di genere: rivedendo pellicole meravigliose come Una Squillo per l’Ispettore Klute, Perché un Assassinio e Tutti gli Uomini del Presidente, è il modo complesso in cui scava nei personaggi (eccellendo in quelli femminili) a fare la differenza, adottando spesso un taglio filmico colmo di pause riflessive che privilegia l’azione delle anime, non quella spettacolare, memore della lezione di un altro grande regista di cui produsse molte pellicole, Robert Mulligan. Quest’opera tratta da un romanzo di William Styron è lì a dimostrarlo appieno, offre a Meryl Streep l’occasione di essere memorabile e, mentre strazia nell’avvicinamento progressivo ad un carattere segnato indelebilmente dagli orrori del passato, esplora anche la Storia, l’agire umano, quella zona buia abitata dalla legge per la sopravvivenza, dove i canonici concetti di Bene e Male non hanno più alcun significato.