Drammatico

LA REINE DES POMMES

TRAMA

Abbandonata dal compagno, Adèle vuole solo morire. Finché…

RECENSIONI


Primo lungometraggio di Valérie Donzelli,La reine des pommes è, come il successivo La guerre est déclarée, il diario di una malattia, quella di un amore finito male che trascolora nell’ossessione autodistruttiva, finché la vita, poco a poco, riprende il sopravvento e fa piazza pulita (quasi del tutto) di un passato dolce quanto doloroso. La cupezza del soggetto non tragga in inganno: il film è arguto, brillante, quasi impalpabile con la sua aria studiatamente svagata, tocca temi e corde di profonda amarezza mantenendo un distacco apparente e bonariamente ironico, si carica del dolore della protagonista per lasciarlo letteralmente esplodere in un’orgia di sfumature, grigi spettrali rischiarati da lampi improvvisi, altrettanti squarci di vita che si riaffacciano nel mortifero vagabondare di Adèle. Assistita da una parente tenera e implacabile, circondata da figure maschili che sembrano dividersi placidamente i compiti, di volta in volta risvegliando la consapevolezza e infiammando i sensi della giovane, Adèle affronta un percorso che è dichiaratamente tutto interiore (il finale è in questo senso fin troppo esplicito) e che la regista colloca con garbo irreprensibile nel quadro di una narrazione frammentata e solo in apparenza aleatoria, in effetti calibrata al millimetro, del tutto priva di dettagli superflui e che trova nel fluire inarrestabile di immagini, parole e suoni la propria ragion d’essere. I dialoghi surreali si fondono agilmente con la crudezza delle luci naturali e semidocumentaristiche, quelle che a prima vista non sembrano che amabili macchiette (la donna del parco, la stessa Rachel) acquistano una valenza allusiva e quasi profetica, il linguaggio del desiderio è esplorato con una libertà assoluta e una gioia incosciente che non può che rimandare a Resnais, cui sembra ispirarsi anche la sussiegosa voce extradiegetica cui spetta il compito di reggere le fila (è davvero così?) dell’amaro e umanissimo gioco, assecondato da un cast semplicemente perfetto.