Recensione, Thriller

LA PERICOLOSA PARTITA

Titolo OriginaleThe most dangerous game
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1932
Genere
Durata63’

TRAMA

Naufrago su di un’isola, è ospitato nel maniero del Conte Zarkoff, appassionato di…caccia all’uomo.

RECENSIONI

La natura selvaggia, la superbia dell'uomo, la crudeltà della caccia, le due facce del viaggio esotico, suggestivo ed inquietante, il fascino dell'esplorazione, la malia morbosa del pericolo, lo sradicamento e la prigionia, la bella e la bestia, la preda e il predatore che si scambiano di ruolo. Ernest Schoedsack ed il produttore Merian C. Cooper fanno le prove generali per il capolavoro dell’anno successivo, King Kong: stessa interprete (Fay Wray), sceneggiatore (l'ottimo James Creelman), cast tecnico e sets in esterni. Ex-documentaristi specializzatisi in perigliose avventure itineranti, riuscivano ad imprimere alle loro pellicole di fiction una poetica, basata sulla lotta per la sopravvivenza, lontana anni luce da quella dei civili in poltrona votati alla retorica. Schoedsack  gira a quattro mani con Irving Pichel, attore passato dietro la macchina da presa, e rimarca il suo disappunto nei confronti della caccia come sport gratuito, prendendo spunto dall'ingegnoso e noto racconto di Richard Connell, perfetto per un lucido canto sulla Natura, dove il cancro è l'uomo che spaccia la propria vigliaccheria ed intolleranza come superiorità. Svelto, essenziale ed efficace, questo piccolo classico s'apre con la sciagura di un naufragio terribile fra urla, egoismo umano e squali voraci; riprende fiato alla presenza dell'inquietante cosacco Zarkoff (il lezioso Leslie Banks), che presenta agli ospiti se stesso e la sua lucida follia (il suo “gioco pericoloso”, tutto sommato, rispecchia alle estreme conseguenze la logica della caccia); chiude in modo spettacolare (che fotografia!) con "Adamo ed Eva" braccati come animali nella giungla dell'Eden fra trappole, nebbia, paludi, segugi e imponenti cascate. Il Primo Premio: una notte d'amore con Fay Wray.