Docudrama, Recensione

LA MORTE SOSPESA

Titolo OriginaleTouching the void
NazioneU.K.
Anno Produzione2003
Genere
Durata106’

TRAMA

1985, Ande Peruviane: due scalatori s’apprestano ad affrontare il vergine monte del Siula Grande. Nel ri-discendere, però, Joe Simpson si rompe una gamba e, appeso a una corda su un precipizio, vede l’amico tagliare la corda per salvarsi la vita.

RECENSIONI

Kevin MacDonald intervista i veri protagonisti di questa corsa contro la morte (Joe Simpson è l’autore del libro best seller “Touching the void”) ed è proprio la loro testimonianza in diretta ad accompagnare, passo dopo passo, la ricostruzione altrettanto temeraria della scalata: due attori (veri scalatori) e tutta la troupe hanno girato nei luoghi originali, con immagini da capogiro. Il fiato dello spettatore resta sospeso…come la morte, ed è proprio la sincerità con cui i due veri protagonisti si aprono davanti alla macchina da presa, rivelando anche emozioni poco onorevoli come egoismo e opportunismo, a rendere tutto più vero del vero. Il tema che Kevin MacDonald, documentarista scozzese, fa soggiacere sotto la neve è quello tipico degli sport estremi: vengono scelti per sentirsi vivi vicini alla morte. Ma ci sono anche la caparbietà per la sopravvivenza e il senso dell’amicizia (Joe dice di aver scritto il libro anche per difendere Simon, quello che ha “tagliato la corda”).