
TRAMA
Don Giulio, dopo anni, torna nella natia Roma e scopre che suo padre ha abbandonato la moglie per stare con una giovane, che il prete che lo ha preceduto s’è sposato e che un amico è in carcere per terrorismo.
RECENSIONI
L’inguaribile nostalgico che alberga in Nanni Moretti non si occupa di religione e fede: il suo è un mesto apologo su di una masochistica solitudine, pennellato attraverso la figura di un prete che si sente in dovere di aiutare prima gli altri che se stesso. La sua opera, drammatica e cinica (ma non mancano i tocchi divertenti, fra paradossi e ironia), descrive un mondo dove, sempre più, ci si fa del male attraverso i sentimenti. Un cinema narrativo meno geniale del precedente Bianca ma senz’altro toccante, sofferto, allegorico. Musiche di Nicola Piovani e canzoni ad hoc: “I treni di Tozeur” di Franco Battiato, “Ritornerai” di Bruno Lauzi, “Sei bellissima” di Loredana Bertè.
