TRAMA
ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni, Torino. La notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007 divampa un incendio. Muoiono sette operai.
RECENSIONI
La fabbrica dei tedeschi è un film sbagliato frutto di uno sguardo sul dolore scorretto. Calopresti, il modesto Calopresti, non filma soltanto la rabbia e il dolore dei parenti e conoscenti delle vittime, ma la sua reazione di fronte alla sofferenza degli altri, come se la cosa potesse interessare altri che lui: lo vediamo pensieroso intervistare i compagni dei defunti, esitare, compiacersi del proprio impegno. Che grande pudore: vorrebbe spegnere la cinepresa di fronte al pianto incontenibile (e irrappresentabile) di una madre che ha perso il figlio, ma non resiste alla tentazione di cogliere la Mater Lacrimosa riflessa sulla vetrata di un mobile che contiene, tra le altre cose, una Madonna con bambino in porcellana… Il prologo di fiction con attori noti prestati alla causa è pleonastico e stucchevole, l’uso insistito di musiche extradiegetiche ad accompagnare le varie e legittime manifestazioni di indignazione di fronte allo scandalo Thyssen inaccettabile.
Operazioni come queste, a chi/cosa servono?
