Recensione, Western

LA CAROVANA DEI MORMONI

Titolo OriginaleWagon master
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1950
Genere
Durata86’

TRAMA

1880 circa: due commercianti di cavalli accettano di fare da guida ad una carovana di Mormoni diretta verso la “Terra Promessa”, San Juan River nello Utah. Ma si aggrega anche una banda di malfattori.

RECENSIONI

Film umanistico che, volutamente, diventa eccitante tardi come (wag)on the road, quando cioè i primi pericoli si stagliano all'orizzonte. John Ford, al solito e con mano inconfondibile, preferisce attestarsi sulla (anche insapore) semplicità, vale a dire su toni leggeri nella descrizione dei caratteri, poca consistenza del racconto (di John Ford stesso, esteso dal figlio Patrick e da Frank S. Nugent), inno ai buoni sentimenti e schematismo di fondo che rende prevedibili i risvolti del tracciato, anche perché attestati sul tema prediletto della formazione di una comunità. Ford annoverava il film fra i suoi preferiti e, nonostante l’accoglienza tiepida di pubblico e critica alla sua uscita, una rivalutazione successiva l’ha incoronato quale poema visivo e ballata gentile, anche musicale (canzoni folk eseguite dai ‘the Sons of the Pioneers’). È senz’altro encomiabile ed insolito questo approccio corale che non privilegia tracce narrative distintive o individualità rinunciando, per questo, alla scrittura di star di richiamo: protagonista, per dare il senso anche etico della collettività, è il suo ‘clan’ di attori, fra cui il fratello maggiore regista Francis Ford. Un’operazione poco “commerciale” resa possibile dalla produzione indipendente della sua Argosy Pictures (distribuita dalla RKO), fondata con Meriam C. Cooper. Ci sono anche, almeno, tre sequenze memorabili per pathos ed organizzazione spaziale, ma è probabilmente una questione di gusti preferirgli Il Grande Sentiero di Raoul Walsh, fra coloni e carovane. La bella Joanne Dru sa riempire lo schermo, il serial “Carovane verso il West” (1957-1965) nasce qui, sempre con Ward Bond.