TRAMA
In un futuro imprecisato la terra è devastata dalle guerre nucleari. Uno scienziato cerca di coltivare dei geni mutanti che possano produrre degli organi di ricambio per gli esseri umani ma l’esperimento gli sfugge di mano e dei corpi mutanti prendono vita, organizzando un esercito di robot che minaccia di distruggere l’umanità. Il giovane Tetsuya, da poco morto in combattimento, ritorna in vita assumendo l’identità del guerriero Casshern, l’unico ad essere in grado di salvare la terra.
RECENSIONI
Kiriya Kazuaki resuscita per questo film il guerriero che era stato in passato protagonista di una serie a cartoni animati, nota in Italia come Kyashan, mettendo in atto un sostanziale processo di trasfigurazione di un’immagine animata all’interno di uno scenario costruito sull’ibridazione dell’immagine filmica. Casshern rappresenta infatti un esempio estremo di quel fenomeno di apocalisse cinematografica fondato su quella progressiva digitalizzazione della materia del set che arriva a configurare lo spazio cinematografico come un grande spazio vuoto riempito digitalmente intorno ai corpi degli attori. Il punto di forza del film è proprio la potenza visiva data dagli scenari di devastazione all’interno del quale si svolge l’azione, in grado di esprimere un’immagine degli ultimi rantoli della civiltà umana coniugando il fumo delle macerie a sontuose architetture dittatoriali. La desolante e cupa estetica del mondo futuro costruita da Kazuaki sortisce l’effetto di mettere da subito in primo piano la matrice squisitamente politica del film, in grado di esprimersi a pieno regime anche all’interno del campo della mitologia pop. Forse qualche lungaggine dal punto di vista narrativo rischia di appesantire eccessivamente il film.