Animazione

KIRIKU’ E GLI ANIMALI SELVAGGI

Titolo OriginaleKirikou et les betes sauvages
NazioneFrancia
Anno Produzione2005
Durata75'

TRAMA

Il piccolo Kirikù vive nuove avventure, correndo in soccorso del proprio villaggio tutte le volte che a turbarne la tranquillità sopraggiungono la strega Karabà col suo esercito di feticci o qualche altro pericolo. Gli abitanti stessi sono allora pronti a festeggiare la generosità, il coraggio e l’astuzia del loro minuscolo eroe con canti e danze.

RECENSIONI

Rispetto al suo predecessore Kirikù e gli animali selvaggi è decisamente più schematico dal punto di vista narrativo, strutturato quasi come una sorta di raccolta di cortometraggi uniti tra loro dalla voce off del saggio della montagna, il nonno del protagonista che aveva già fatto da guida in Kirikù e la strega Karabà. Se la dimensione del racconto arriva ad assumere un peso quasi marginale è perché l’opera di Michel Ocelot riesce a funzionare unicamente sul piano visivo, continuando a narrare splendidi scenari africani stilizzati intorno a una potentissima componente cromatica. Un film popolato da silhouette umane che si stagliano come ombre all’interno di una serie di tele irradiate dalla luce solare, uno scenario bidimensionale dentro il quale sono intagliati il colore e il ritmo della cultura africana, con il piccolo protagonista a fare da motore del meccanismo della visione. Kirikù è l’esploratore instancabile della terra proiettata intorno a lui (bellissimo il viaggio aereo sulla testa della giraffa), un territorio che è l’emanazione stessa di uno sguardo infantile, naive, per il quale il colore è la materia di cui sono fatte le cose.