Drammatico, Musicale, Recensione

KANSAS CITY

TRAMA

Kansas City 1934. Johnny O’Hara deruba un giocatore d’azzardo nero e il gangster/biscazziere Seen lo fa prigioniero per ucciderlo. La sua ragazza, Blondie, rapisce la moglie del consigliere del presidente Roosevelt affinché intermedi per lui.

RECENSIONI

Gli intrecci multipli, il caos organizzato e la libertà recitativa sono sempre stati simili a una partitura jazz sui set di Robert Altman. Da I Protagonisti in poi, l’autore pare reiterare gli affreschi corali più come brand personale che reale esigenza espressiva: in questo caso, in cui è anche co-sceneggiatore, compone un Nashville jazz, con le stesse coordinate di preminente sfondo politico (siamo all'indomani delle elezioni) e sineddoche di un’intera nazione. Al tempo delle loro note musicali, Altman immerge nella polifonia dell’Hey-Hey Club che ospita un giovane Charlie Parker, Count Basie e Lester Young (interpretati da nomi noti del jazz moderno): le loro jam session (c’è una battaglia fra sax nella parte centrale del film che dura sette minuti) fanno da controcanto alla vicenda che contrappone bianchi e neri, ricchi e poveri. Jennifer Jason Leigh irrompe nello schermo come una Roxy Hart e il film, jazz a parte, ha tutta l’aria di essere un gangster movie in cui questa Blondie, con slang popolano, viene messa a confronto, anche in modo schematico, con la donna rapita d’alto borgo, snob e tossicodipendente. Grandi attori e personaggi cuciti su misura, buona trama su cui Altman infine si concentra fino agli effettismi finali, leggerezza poco eloquente che preferisce le sentenze indirette: Harry Belafonte, parlando col suo prigioniero, se la prende con i mass media che dicono stronzate da bianchi avidi cui i neri, imbecilli, credono volendo imitare la loro falsa esistenza; al cinema c’è Jean Harlow, modello femminile di Blondie, in L’Uomo che Voglio, per rimarcare che la protagonista sogna al cinema e col cinema vive anche la vita vera. Con coraggio e per amore, perché di film sentimentale si tratta, Blondie sfiderà il criminale perché, se l’acqua ossigenata brucia i capelli e non sei più bionda, il sogno va ripristinato.