TRAMA
Le gesta del bandito Jesse James e di suo fratello Frank, per anni rapinatori ai danni della compagnia delle ferrovie che era stata ingiusta e brutale con la loro madre, volendo costringerla a vendere il terreno.
RECENSIONI
Un classico del cinema western che, attraverso la penna di Nunnally Johnson (anche produttore), canta, giustifica e, sottilmente, loda le gesta di un bandito benedetto dalla popolazione, dalla stampa (il simpatico giornalista di Henry Hull) e dalla Chiesa (il pastore durante il matrimonio): costretti alla macchia dai soprusi dei poteri forti, i fratelli James li contrastano (il villain di Donald Meek), derubandoli come farebbe Robin Hood. Nella riscrittura della Storia, si descrive anche la ribellione del Vecchio West contro la Civilizzazione. Fascino figurativo (la fotografia di George Barnes), efficacia narrativa e ritmo sono pressoché perfetti, e Henry King sa come coinvolgere lo spettatore con drammi realistici e disegni psicologici accattivanti che non vadano a scapito dell’azione spettacolare. Henry Fonda, nel ruolo di Frank James, e il simpatico Randolph Scott battono ai punti il “bello” ma meno convincente Tyrone Power. Il merito dell’opera che sovrasta tutti gli altri è che non invecchia. Grande successo e seguito pronto per il 1940, Il Vendicatore di Jess il Bandito, a firma di Fritz Lang.
