
Istantanee dal Lido– Un concorso solido ed equilibrato, in grado di coniugare autori paludati e nuove scoperte, cercando, proprio come un festival _x000D__x000D_dovrebbe fare, di scoprire il nuovo, consolidare il vecchio, cercare il bello e captare l’urgenza, ovunque siano _x000D__x000D_racchiusi. Grazie, Marco Müller!
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_x000D_- C’era un volta la proiezione stampa per i Daily (accredito rosso), i giornalisti dei quotidiani; da quest’anno, _x000D__x000D_per fare spazio alle sezioni Controcampo Italiano e Orizzonti, notevolmente allargate, si è cancellata tale proiezione _x000D__x000D_concentrando tutti gli accrediti stampa in un’unica proiezione. Una sola possibilità, quindi, per Periodici _x000D__x000D_(accredito blu), Media (accrediti arancioni) e Daily, con priorità, però, per questi ultimi, che da soli _x000D__x000D_riempivano già metà della Sala Darsena. Conseguenza immediata: parte dei Periodici e la totalità dei Media _x000D__x000D_spesso esclusi dalle proiezioni di maggiore richiamo. Una notevole falla nell’organizzazione che ha causato un bel _x000D__x000D_po’ di disagi e malcontenti.
– Mi ha colpito la cortesia con cui le mie lamentele, per gli evidenti problemi organizzativi, sono state accolte dal personale _x000D__x000D_in servizio e dai responsabili dell’organizzazione…peccato che la cortesia non si sia tradotta in azione e i _x000D__x000D_problemi siano rimasti tali.– Festival concentrato a livello di glamour soprattutto nei primi, fittissimi, giorni, si vocifera a causa della quasi _x000D__x000D_concomitanza con il festival di Toronto (apertura 8 settembre) verso cui molti dei film presentati, e relative sberluccicanti _x000D__x000D_delegazioni, erano immediatamente indirizzati; un po’ più di equilibrio nella programmazione avrebbe _x000D__x000D_razionalizzato l’intera manifestazione.
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_x000D_- Sto benedetto cratere con l’amianto per quanti anni dovremo sorbircelo? È quasi suggestivo nella sua _x000D__x000D_assurdità, uno di quei non-luoghi che potrebbero mandare in brodo di giuggiole i fotografi in cerca di atmosfere visive, _x000D__x000D_ma si mangia la maggior parte dello spazio un tempo dedicato al passeggio/polleggio.
– Troppo decentrata la Casa degli autori presso il Pagoda.– Bella idea quella di spostare il Lancia Cafè dalla terrazza alla zona piscina dell’Hotel Excelsior; finalmente _x000D__x000D_un po’ di spazio in più per muoversi con maggiore agio e la possibilità di godersi la vista mare, negli _x000D__x000D_anni precedenti unicamente miraggio.
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_x000D_- Sala Grande rinnovata completamente negli arredi interni: dal dorato al tortora! Elegante, comoda, forse un po’ _x000D__x000D_più fredda…gli eterni scontenti brontolano (ma lo farebbero comunque)…gli altri si siedono.
– Il carisma di un’attrice passa anche attraverso il modo di modulare la voce, aspetto difficile da percepire in un film doppiato e interessante da constatare nel contatto diretto offerto dalle conferenze stampa…come dire, non conta tanto cosa dici (molte le banalità) ma COME lo dici– Si vede dall’entusiasmo con cui firma gli autografi che Michael Fassbender si sta godendo la popolarità _x000D__x000D_conquistata…è la star del futuro!
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_x000D_- La star femminile del prossimo futuro è invece Jessica Chastain, onnipresente, mimetica e lanciatissima.
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_x000D_- Kate Winslet è stata la vera regina del Festival con ben tre opere presentate: Carnage, _x000D__x000D_Mildred Pierce e Contagion (per quest’ultimo, però, si è _x000D__x000D_defilata…)
– Philippe Garrel ha da sempre un rapporto conflittuale con la stampa, i fischi del pubblico alla proiezione ufficiale del _x000D__x000D_pretenzioso Un Été Brûlant, però, evidentemente non se li aspettava e si è _x000D__x000D_subito dileguato piuttosto scocciato, nonostante il resto della delegazione lo acclamasse a gran voce.– Chantal Akerman…la più maleducata..si accende la sigaretta durante la conferenza stampa, fa finta di niente al _x000D__x000D_primo richiamo, la spegne scocciata nel bicchiere al secondo…buuuh!
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_x000D_- Non è vero che i delusi da Cronenberg per A Dangerous Method sono i superficialotti che da un regista _x000D__x000D_si aspettano sempre lo stesso film e, non trovando escrescenze sotto le ascelle o utilizzi impropri di strumenti ginecologici, _x000D__x000D_ci sono rimasti male…è il film che non ha convinto!
– La sequenza di Shame in cui Carey Mulligan canta una struggente “New York, New York” in chiave _x000D__x000D_blues è una di quelle che resteranno del festival.– Grazie Manetti Bros per L’arrivo di Wang: per una volta gli alieni non atterrano a New York!
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_x000D_- Il maestro, cortometraggio di Maria Grazia Cucinotta, è probabilmente animato da uno spirito sincero, _x000D__x000D_ma risulta davvero scolastico e con un’idea della vecchiaia talmente mesta, e riduttiva, da indurre al suicidio _x000D__x000D_preventivo!
– Davvero c’è qualcuno che ha capito chi fa che cosa dove e quando ne La talpa? Non ci credo! _x000D__x000D_Sono veramente l’unico che ha perso le coordinate del racconto già dopo i titoli di testa (vabbè, durano 20 _x000D__x000D_minuti)?– Geniale il commento di Yorgos Lanthimos al suo film Alpis: “creare un angolo di finzione in _x000D__x000D_un’opera di finzione mi sembra anche più realistico di creare qualcosa che voglia somigliare alla _x000D__x000D_realtà”.
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_x000D_- Sai che sorpresa un film sorpresa cinese!
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_x000D_- Trovato il mio personale Leone d'Oro: Killer Joe di William Friedkin.
– Film più brutto del Festival: Tutta colpa della musica di Ricky Tognazzi, inguardabile– Parte degli accreditati, chissà perché, si accaniscono preventivamente contro il cinema italiano; era successo _x000D__x000D_l’anno scorso con l’interessante La solitudine dei numeri primi, poi rivalutato a posteriori, ed _x000D__x000D_è successo quest’anno con Quando la notte di Cristina Comencini, film imperfetto ma dignitoso; _x000D__x000D_penso si tratti degli stessi che se vedono un film minore di Johnny To (Life Without Principle) alla fine si _x000D__x000D_sperticano in applausi…
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_x000D_- Le grida furibonde di sdegno ("l'è una schifessa!") delle sciure veneziane all'uscita dal _x000D__x000D_film di Garrel (Un Été Brûlant) me lo hanno quasi fatto rivalutare..
– Che privilegio doversi districare tra una sala cinematografica e l’altra.– Festival soprattutto per gli addetti ai lavori; senza accredito i luoghi in cui muoversi sono davvero risicati. E anche con _x000D__x000D_l’accredito, i percorsi sono quasi obbligati!
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_x000D_- I poster più belli: la sfida è tra Terraferma e Le idi di marzo
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_x000D_- una signora, seduta al mio fianco al Palabiennale, voleva a tutti i costi convincermi che Yoda di Guerre _x000D__x000D_Stellari era interpretato da un attore famoso, che aveva sulla punta della lingua ma non ricordava, e che _x000D__x000D_quell'attore era alla Mostra del Cinema…e continuava a guardarmi sprezzante della mia ignoranza, e insisteva, e io vedevo _x000D__x000D_in lei Jabba e stavo quasi per dirglielo, poi si sono spente le luci e Shame ci ha separati…
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_x000D_- Divertenti le chiacchiere in fila per accedere alle proiezioni, e diverse a seconda della sala:
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_x000D_- per le proiezioni ufficiali il pubblico è contento soprattutto di essere lì, di vedere e farsi vedere, _x000D__x000D_e il film rischia di essere un di più; più che di film si parla di abiti o del tempo;
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_x000D_- in fila alla Darsena, insieme alla stampa, si odono sentenze talmente astruse, preconcette e prive di ironia da _x000D__x000D_risultare buffe;
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_x000D_- al Pala Biennale, con gli accrediti Cinema, la chiacchiera è più sciolta e non rischi la prigione senza _x000D__x000D_passare dal via se non ti è piaciuto un cinese che reputi ordinario.
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_x000D_- Tangibile un po’ ovunque la decadenza, nelle serrande abbassate come nei muri sbertucciati delle case, ma fa parte del _x000D__x000D_pacchetto Lido.