Horror, Recensione

INVITO ALL’INFERNO

Titolo OriginaleInvitation to Hell
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1984
Genere
Durata96’

TRAMA

Uno scienziato spaziale e la sua famiglia sono alle prese con una diavolessa che gestisce un “club” dove si reclutano le anime.

RECENSIONI

Canovaccio banale e abbastanza stupido (non farina del sacco di Craven), una variazione sul mito del Faust dall’andamento tedioso e prevedibile. Pochi avvenimenti, poco orrore ed effetti speciali (che Craven ha sempre poco amato) concentrati solo nella scena finale e adeguati agli standard di basse pretese di un'opera televisiva di puro consumo colma di cliché. Fanno capolino alcuni dei temi preferiti dal regista, come quello della discesa agli inferi per confrontarsi a livelli primordiali e quello dell'alternanza fra realtà e incubo ma qui il re del "new horror" opera evidentemente su commissione e gira con la svogliatezza di chi ha già in mente un altro progetto: trattasi proprio di Nightmare dello stesso anno. Ci si può consolare, in qualche modo, con la sua messinscena, capace nel catturare l'attenzione al momento giusto, nel descrivere l'emozione dell'ansia (di meno quando si tratta di definire profili psicologici convincenti), nel creare tensione ma dovrebbe compiere miracoli per ovviare alla mediocrità di base. Non male il commento sonoro di Sylvester Levay. Susan Lucci interpreta la vamp maligna.