Fantascienza

INSEMINOID

Titolo OriginaleInseminoid
NazioneRegno Unito
Anno Produzione1981
Genere
  • 67349
Durata93'
Fotografia
Montaggio
Musiche

TRAMA

Su un pianeta sconosciuto, l’equipaggio di una missione spaziale sta studiando le tracce di un’antica civiltà. La minaccia è dietro l’angolo…

RECENSIONI


Prendendo palesemente spunto da Alien, Inseminoid, già dal titolo, sposta la fantascienza sul terreno dell’exophilia, ovvero la sessualità che intercorre tra un umano e un non-umano.
In questo caso, come il genere ci insegna, l’incontro con l’altro avviene su un pianeta sconosciuto dove alcuni reperti archeologici sembrano testimoniare l’esistenza passata di una misteriosa civiltà: quale può essere però la causa della sua scomparsa? La risposta non tarda ad arrivare e una bionda dell’equipaggio, Sandy, viene aggredita e violentata su un tavolo operatorio da una creatura in tutto e per tutto simile a un fallo. No, non è uno scherzo, il mostro in questione è effettivamente un pene che, in una sequenza allucinatoria “indimenticabile” (soggettiva di lei sdraiata che apre le gambe e successivo cucù dell’amante from outer space) insemina con una strana sonda la povera malcapitata.
Per i fan dello splatter e schifezze varie, la delusione è dietro l’angolo, poiché il film, vuoi per il budget risicato vuoi per le idee che si limitano al comico alieno (scomparso subito dopo l’accoppiamento), punta sulla follia della protagonista. Questa, di pari passo con una gravidanza lampo, diventa sempre più ostile tra grida “selvagge” e sguardi di dubbia sanità mentale, e, grazie a una forza sovraumana, ammazza uno a uno i suoi (ex) compagni. Il tanto atteso parto invece completerà la scarsa inventiva del film, lasciando per fortuna incompiute le possibilità di un sequel.
Gestione dello spazio soporifera (il dentro e fuori la base spaziale è talmente goffo che sembra intercambiabile), suspense al grado zero, effettacci di fin troppa sobrietà, armi giocattolo: Inseminoid possiede tutte le caratteristiche per essere inserito nel Libro dello Scult. Non manca persino la volontà di usare il colore alla Bava su un pianeta con due soli che cambia illogicamente di tonalità.
Insomma, un film artigianale, assai brutto, che sviluppa le premesse poco e male, ed è persino capace di far sopravvivere per un’ora e mezza una donna incinta disarmata contro un intero gruppo munito di pistole, bombe, seghe elettriche. Altro che Commando!