
TRAMA
Un astronomo è lasciato dalla propria compagna e la sorprende, a New York, in compagnia di un francese. Si unisce all’ex – fidanzata di quest’ultimo, una fotografa, per spiarli e vendicarsi.
RECENSIONI
Non tragga in inganno la presenza di Meg Ryan: l'esordio dell'attore e produttore Griffin Dunne (alle spalle, da regista, il solo corto Duke of Groove, candidato all’Oscar) non è una stereotipata commedia sentimentale buonista, perché spiazza continuamente, è feroce, perversa, con eccezioni (ad esempio le mosse finali da Harry ti Presento Sally) che ne confermano la regola (lo spirito). Griffin Dunne (il cui padre Dominick, scrittore, ha un cameo) ha imparato bene la lezione dallo scorsesiano Fuori Orario di cui era protagonista, accumula le disavventure in modo crudele, brillante ed inquietante, rendendoci complici nello sguardo e negli atti poco irreprensibili di due "malati d'amore", uniti nell'odio e in una pratica da voyeur (guarda caso provengono entrambe da professioni basate sullo sguardo: astronomia e fotografia) morbosa e autolesionista, spinta al feticismo (quando irrompono nell'alcova dei due amanti) e alla psicosi (quando si amano proiettando, l’uno nell’altra, chi li ha traditi). Nonostante ciò, la pellicola non dimentica un solo attimo di far ridere, con gusto leggermente sadico, tanto umorismo nero e la morale che è sbagliato idealizzare e dare per scontato il prossimo. Una regia e una sceneggiatura (di Robert Gordon) di grande personalità, per quello che potrebbe già essere definito un "classico", con una delle love-story più anomale passate sul grande schermo.
