TRAMA
Al vigile motorizzato Otello Celletti non ne va una dritta e viene sempre ripreso: sia quando è magnanimo e straccia la contravvenzione fatta all’attrice Sylva Koscina, sia quando è inflessibile pur trovandosi di fronte al sindaco.
RECENSIONI
Una delle maschere più celebri di Alberto Sordi e una fra le opere più riuscite di Luigi Zampa, alla terza collaborazione con l’attore romano dopo L’Arte di Arrangiarsi e Ladro Lui Ladra Lei. Fra magistrati, ladri e medici della mutua, per quanto con fare più morbido rispetto ad altri colleghi della commedia all’italiana, Zampa sapeva bacchettare i vizi degli “arrangioni” italici, tipicamente lavativi, in cerca di raccomandazioni, prepotenti se potenti e cortigiani con i superiori (il celebre “duello” con il sindaco di Vittorio De Sica e il suo “Lei non sa chi sono io!”). Lo sceneggiatore Rodolfo Sonego si è ispirato alla figura del vigile Ignazio Melone, eroe della sinistra quando multò per un sorpasso un questore. Mario Riva compare (come Sylva Koscina) nel ruolo di se stesso al “Musichiere”: anche il piccolo schermo, insieme ad altre icone del boom economico (le automobili), entra nel mirino degli autori.