Drammatico, Recensione

IL VENTO DEL PERDONO

Titolo OriginaleAn Unfinished Life
NazioneU.S.A.
Anno Produzione2005
Durata107'

TRAMA

Picchiata dal compagno, Jean si rifugia, con la piccola figlia, nella fattoria del padre dell’ex-marito, morto in un incidente auto. Ma il suocero la odia, ritenendola responsabile della morte del figlio.

RECENSIONI

La sceneggiatura di Mark Spragg (ossessionato dai “cowboy” in lotta per la famiglia, vedi Il Coraggio di un Bambino), una volta disposte le pedine in campo, è prevedibile nelle traiettorie del suo apologo morale: il rude “marlboro man”, senza elaborazione del lutto, imparerà ad aprire il cuore grazie alla nipotina e all’amico di buona coscienza (Morgan Freeman, abbonato a ruoli del genere). In più, c’è la metafora dell’orso, simbolo della vita, anche crudele, che va “liberata”. Eppure funziona, grazie agli interpreti e alla mano di Lasse Hallström, che con film del genere ha costruito una carriera autorale che va ancora esplorata, fra il favolistico che non edulcora le asperità ed il “buon sentimento” non artificioso. Appassiona seguire i dettagli del racconto significativi e bizzarri (tipici del cinema del regista), con l’icona cinematografica di Robert Redford nel suo ambiente ideale, di cowboy nella natura (Canada fatto passare per Wyoming) e Jennifer Lopez che segue le orme di Jane Fonda o Sally Field, optando per sceneggiature con impronte di impegno civile (il focus, qui, è sulla piaga della violenza alle donne), senza dimenticare l’animalismo. Film semplice ma non raccontato in modo semplice, girato nel 2003 e uscito nel 2005 causa crisi della Miramax dei Weinstein.