
TRAMA
1508: Papa Giulio II commissiona la Cappella Sistina a Michelangelo, artista della Repubblica di Firenze, combattuto sul come e se realizzarla.
RECENSIONI
Biografia romanzata hollywoodiana, centrata tutta, però, su di un gustoso rapporto conflittuale fra il papa e l’artista (un’amicizia che, fra poca attendibilità storica e bisticci, ricorda quella descritta in Lord Brummel). Nonostante il prologo documentaristico, l’opera va presa come commedia dall’impianto convenzionale che, nel seguire i binari di un genere, accattiva molto nell’ironia con cui descrive l’amore/odio fra i due protagonisti, con scene anche (non sempre) memorabili. Semmai, la sceneggiatura di Philip Dunne, basata sul romanzo di Irving Stone, è oltremodo verbosa e la prova di Charlton Heston poco empatica (eccellente, invece, Rex Harrison): l’intento “popolare” di Carol Reed è quello di comunicare la fatica del parto artistico ma finisce col riservare tutte le simpatie all’impazienza del committente. La Cappella Sistina, magnificata dalla fotografia a colori, è stata ricostruita in un set di Cinecittà. Tomas Milian interpreta Raffaello.
