Drammatico

IL TAGLIAGOLE

Titolo OriginaleLe boucher
NazioneFrancia
Anno Produzione1969
Durata95’

TRAMA

Un macellaio di paese, reduce di guerra, fa la corte alla direttrice d’una scuola. Intanto, in zona, un sadico accoltella le ragazze.

RECENSIONI

 A Claude Chabrol non interessano tanto l'intrigo giallo o la suspense del thriller: gli omicidi restano “off” fintanto che non devono entrare in gioco per una disquisizione etica. La tensione è quella dello spirito, solo la cornice e (al solito) il commento musicale sono inquietanti. L'autore si sofferma a lungo sugli ambienti, ad osservare i festeggiamenti d'un matrimonio o il rito di un funerale, poi studia i suoi due protagonisti, eleggendo il personaggio di Stéphane Audran a tipica eroina femminile del suo cinema. Non per niente, a scuola, lei insegna l'amato Balzac: è una donna anticonformista e volitiva, che non si cura delle convenzioni sociali (fuma in pubblico, non si vuole fidanzare), che sa badare a se stessa e donare tanto ai suoi alunni. Per Chabrol però, per essere veramente al di sopra della morale comune, tutto ciò non basta: la donna mostra presto una zona d'ombra. Perché non denuncia l'assassino quando crede di averlo individuato? Perché vuole credere a tutti i costi (la controprova dell'accendino non è schiacciante) che non si tratta del suo spasimante? Forse, a differenza degli altri, riesce a vedere oltre il "mostro", vede la guerra (d'Indocina) e gli orrori che produce. Forse, più semplicemente, non s'accontenta delle apparenze, non delega alle istituzioni lo scoprire la Verità, perché gli omicidi sono mero mezzo d’evidenza che le concezioni di Male e Bene non possiedono confini netti. Peggio ancora, è innamorata e non lo sa: queste due anime, nel finale, si salvano la vita a vicenda, o almeno tentano, spezzando l'atmosfera con un gesto passionale, come tanto piace al regista.