Horror, Recensione

IL SIGNORE DELLE ILLUSIONI

Titolo OriginaleLord of illusions
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1995
Genere
Durata122'

TRAMA

Swann uccide Nix, capo d’una setta satanica. I discepoli di quest’ultimo, tredici anni dopo, vogliono vendicarsi e lo fanno resuscitare

RECENSIONI

Swann e Nix sono gli apostoli di due poli che s'attraggono e si respingono, divisi dalle forze del coraggio (Harry D'Amour, il detective privato) e dell'amore (la bella Famke Janssen), uniti dal nichilismo e dalla sete di potere. Rappresentano, rispettivamente, l'illusione e la realtà magica, la morte apparente e la vita oltre la morte, la cialtroneria e la divinità. Ironia della sorte, anche la terza regia di Clive Barker, nuovo Gran Cerimoniere dell'horror gotico, si divide fra abbaglio e autenticità, fra l'essere evocativa di nome (anche nei nomi: D'Amour, Dorotea, Swann…) e superficiale di fatto. Terrificante nell'orrore satanico, ammaliante nei rimandi al soprannaturale, effettistica ed illusoria, a conti fatti, come uno show di David Copperfield. Ricorda Omicidi & Incantesimi di Martin Campbell, nel mix curioso di film noir e orrore: è meno bizzarro e strampalato, più schematico e inquietante. Il racconto s'apre e chiude nel truculento, nella dimora (il senso figurativo e scenografico di Barker è morboso/meraviglioso) d'una setta d'invasati con le spaventose sembianze dei personaggi che popolavano i film di Wes Craven e Tobe Hooper, ai tempi d'oro del New Horror (anni settanta). Nel mezzo sembra d'assistere ad un'avventura del nostrano Dylan Dog, indagatore dell'incubo partorito dalla mente di Tiziano Sclavi. Manca un anello di congiunzione al sottotesto o il sottotesto ai finti anelli di congiunzione. La superficie della botola per l'Inferno e/o il Paradiso brilla di segni ma, una volta spalancata, mostra solo un baratro senza fondo. (Ma) esiste un "director's cut" non censurato.