Avventura

IL SEME DELL’ODIO

Titolo OriginaleThe Wilby conspiracy
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1974
Genere
Durata105'

TRAMA

Città del Capo: un uomo di colore, scarcerato grazie ad un amico ed un’avvocatessa bianca, viene malmenato insieme a loro dai poliziotti. I due maschi, reagendo, sono poi costretti alla fuga.

RECENSIONI

Ralph Nelson tenta sempre di mescolare generi e linguaggi di norma incompatibili; continua, coerente, a proporre un cinema tutto suo dove lo spettacolo trasporta importanti “j’accuse”, le situazioni drammatiche si stemperano nell’ironia, i temi (e gli attori: Sidney Poitier) sono ricorrenti (il razzismo). Stavolta, però, il suo insolito, azzardato (quindi sempre lodevole), precario dosaggio di violenza tragica, messaggi etici, spensieratezza e sarcasmo pende troppo verso questi ultimi due ingredienti. Il discorso sull’Apartheid passa in secondo piano rispetto al gioco ludico della caccia all’uomo e al buddy movie di due uomini in fuga stile La Parete di Fango (sempre con Poitier): ecco, Ralph Nelson è uno Stanley Kramer meno serioso e più iconoclasta. Da un soggetto di denuncia, con molti elementi audaci, attori di fama e potenzialità avvincenti/riflessive, tira fuori (solo) una discreta commedia avventurosa, mascherata da thriller politico (e, poco, viceversa). L’impegno sul tema importante c’è, ma scegliere due antagonisti da fumetto (con lo humor inglese di Michael Caine) e caricaturare tutti i personaggi, dall’indiano dentista alla moglie lasciva (come si concede subito nello sgabuzzino!), dall’avvocatessa (l’inseguimento di jeep in lingerie!) a un Rutger Hauer giovanissimo (scelto perché olandese), non fa prendere nulla sul serio e cozzano con le tendenze ilari le sequenze crude, a partire da quella dei poliziotti maneschi, fino alle ultime scene in cui esplode la rabbia (contro l’elicottero) di un popolo avvilito che trova nella violenza l’unica risposta possibile (lo sparo in fronte). Sfrontata in alcuni punti (figure femminili “facili” a parte, ci sono, ad esempio, gli sguardi libidinosi di Poitier sui seni), da pochade grossolana in altri (l’ausilio per orinare), l’opera doveva tenere un registro più tragico per convincere del tutto, ma sappiamo a chi addebitare tali “esalazioni” non esilaranti: al co-sceneggiatore Rod Amateau (autore de La Statua), anche regista delle sequenze d’azione (niente di che). Curioso soundtrack afro - indiano. Girato in Kenya.