TRAMA
Il Dott. Tersilli è il primario di una clinica di proprietà del suocero. Anche spronato dalla madre, ha l’unico obiettivo di arricchirsi alle spalle dei degenti danarosi a discapito dei mutuati: collaboratori e sottoposti, ad un certo punto, lo abbandonano.
RECENSIONI
Seguito de Il Medico della Mutua (1968) di Luigi Zampa, con (quasi) medesimo cast e soggetto e sceneggiatura firmati da Alberto Sordi e Sergio Amidei. Luciano Salce, senz’altro più ‘volgare’ e farsesco di Zampa, carica sin troppo la satira grottesca contro la casta medica e il sistema ospedaliero privato che marcia sulla salute e l’ipocondria dei pazienti: se la sua deformazione feroce, caustica di un costume, anticipa i toni più felici che rinverrà per il suo Fantozzi, è anche vero che ad un certo punto preferisce affidarsi alla mera maschera caricaturale di Alberto Sordi, puntando su situazioni comiche fini a se stesse e generalmente poco irresistibili. Funziona meglio la prima parte, con la pantomima fra i degenti durante il giro di visite (buffo uso della ‘Marcia di Esculapio’ di Piero Piccioni) e con le direttive sconsiderate del primario votato al risparmio, che la seconda che fatica a variare sul tema e arranca anche nel ritmo. Fra i comprimari, il migliore è Giovanni Nuvoletti nei panni del professor Azzolini.