
TRAMA
Anni cinquanta: il piccolo Nicolas si convince che i genitori, litigiosi e ansiosi per una promozione di papà sul lavoro, vogliano sbarazzarsi di lui programmando un nuovo figlio. I solidali compagni di scuola formano una banda per aiutarlo.
RECENSIONI
Delizioso, divertente adattamento dei racconti umoristici, illustrati da Jean-Jacques Sempé, “Le avventure di Nicolino” del grande René Goscinny (Asterix, citato nella buffa scena della bevanda magica), fra i primi ad immaginarsi con totale rispetto, negli anni cinquanta, il mondo osservato esclusivamente dal punto di vista dell’infanzia (immancabile Io narrante di Nicolas): Goscinny aveva un talento particolare nell’immergersi e immergere in universi semplici e innocenti e Laurent Tirard (al terzo film, dopo Le Avventure Galanti del Giovane Molière) ne rispetta appieno lo spirito, a differenza dei compatrioti che hanno trasposto, in live action, un Asterix del tutto avulso dagli albi illustrati. Il prologo è già emblematico: Nicolas presenta i suoi compagni, ognuno con la sua stramba caratteristica, e il “villaggio dei galli” è ri-fatto, ma, come sottolinea il titolo italiano, ci sono anche gli spassosi genitori che, nella cerca di guai, non sono da meno. Notevole il lavoro sulla tavolozza di colori, pastelli e scenografie alla Wes Anderson (amato da Tirard) per un La Guerra dei Bottoni di marachelle e peccati innocenti, con scrittura da manuale che, nel mantenere lo spirito di quelli che erano racconti brevi, culmina nella splendida scena dell’auto “rubata”, incastrata con quella della promozione sul lavoro e quella dell’esame di guida della madre: peccato per una parte finale che, per fretta di chiudere il “cerchio”, perde in verosimiglianza (Nicolas e l’accettazione del fratellino: gli autori dimenticano che non era questo il cruccio del protagonista, ma il timore di essere “eliminato”; la rivelazione, avulsa dal resto del racconto, sul “Cosa farò da grande”). Interpreti impagabili, un tuffo nel Cuore de amicisiano.
