TRAMA
RECENSIONI
Sessanta minuti per attraversare l’Italia, a bordo di un treno notturno sul quale viaggiano lavoratori “pendolari”, da sud a nord. Il regista parte da Simenon per imbastire un doc estetizzante (a tratti fin troppo) sullo sradicamento, la perdita di sé nel viaggio, nel lavoro. Il film consiste nella collazione di paesaggi osservati dal finestrino, dunque “fluttuanti”, come le esistenze dei pendolari che denunciano la propria condizione di “precari”, “geograficamente” e nel lavoro.
Tra le varie figure incontrare nel tragitto, spicca quella di un anziano “rivoluzionario”, in perenne movimento/fuga, più volte arrestato, responsabile, di fatto, di aver “superato la linea”. Le sue lucidissime considerazioni sulla (nostra) società costituiscono il tappeto sonoro di piani che immortalano le deserte stazioni toccate lungo il cammino, le rotaie, le luci della notte.