
TRAMA
1910: due neo-sposini inglesi rimangono in panne con l’auto nella Foresta Nera. Il signore di un castello li invita a cena.
RECENSIONI
Prima sequenza: un funerale. Un uomo pretende di dare l’estrema unzione alla salma, poi, davanti agli occhi sbigottiti degli astanti, squarcia il cuore del cadavere con una pala. Il sangue sgorga, la macchina da presa attraversa il legno del feretro e ferma l’immagine sulle labbra solcate dai canini di una vampira. Una sequenza che, da sola, varrebbe la visione ma Don Sharp, da poco passato alla casa di produzione “Hammer”, non è avaro di altre scene forti: a cominciare dalla prima ambientata nel castello, inebriata dalle note di un pianoforte, sedotta dagli sguardi perversi, al limite della lussuria, dei padroni di casa. A seguire la sequenza del ballo in maschera: un sabba di volti demoniaci, comparse di una diabolica messinscena per portare a compimento il rituale delle vittime sacrificali. Fra balli infiniti e fiumi di alcool, si compie un altro inquietante gioco di seduzione che culminerà con la possessione carnale (cos’altro è il “bacio” di un vampiro?) della bramata moglie dell’ospite e la “violenza sessuale” nei confronti di quest’ultimo, in una sequenza più che allusiva e molto spinta per l’epoca (la moglie gli sputa addosso, la vampira Tania strappa i suoi vestiti e s’avventa famelica e libidinosa sul suo corpo). Tutto questo ben di Dio (pardon, del Diavolo) per una svogliata variante bavarese del Dracula di Bram Stoker che, se da un lato partorisce idee molto ingegnose (la famiglia di vampiri “mondani”, la setta, la congiura sul rapimento, il paradossale esorcismo con i pipistrelli…di gomma e attaccati ai fili), dall’altro affida il mistero e la tensione ad un ricalco pedissequo e sommario di passaggi e personaggi del modello sopracitato, vedi il poco convincente neo-Van Helsing (Noel Willman), più irrisolto ed incoerente che ambiguo, anello debole di tutta la catena. L’opera è stata rieditata/allungata per la televisione americana con il titolo di Kiss of Evil, mentre sul piccolo schermo nostrano dovrebbe circolare la versione cinematografica di 88 minuti.
