TRAMA
Nel 1996, il comune di Napoli approva un progetto di riqualificazione urbana per la riconversione dell’ex sito industriale di Bagnoli, che si propone di creare un insediamento a bassa densità abitativa con un’alta qualità ambientale. Il presidente e il direttore generale della Bagnoli S.p.A., l’organo preposto alla realizzazione del progetto, supervisionano il lavoro e dialogano con le istituzioni, i sindacati e la stampa, mentre Biagio, un operaio di trent’anni, costruisce con la sua gru il futuro della città.
RECENSIONI
Capitolo ultimo di una trilogia che ha lo scopo di mettere in luce diversi aspetti della realtà del Napoletano, Il grande progetto conferma Marra documentarista di straordinaria sensibilità, che riesce a entrare nelle situazioni in punta di piedi, non facendo mai pesare la sua presenza e cercando di restituire le situazioni nella maniera più secca e limpida possibile: vediamo la realtà del progetto su Bagnoli prendere forma sotto i nostri occhi, ci appassioniamo alle vicende che si susseguono, constatiamo tutti gli accidenti che rallentano la realizzazione del disegno: burocratismi, giochi politici, scetticismi. La situazione viene ritratta attraverso due prospettive fondamentali: quella dei vertici della Bagnoli s.p.a., che giocano con volontà, ma faticosamente, la partita sulle scrivanie istituzionali, e quella delle maestranze che pagano sulla loro pelle il gioco delle gare d'appalto e subappalto che, rendendo i tempi elefantiaci e creando falle organizzative continue, non danno alcuna certezza ai lavoratori dei cantieri. La distanza tra i due livelli pare incolmabile ed è straordinaria l'affermazione di uno degli operai che, descrivendo in maniera perfetta le complicazioni e le ragioni dei ritardi, conclude: “Chi capisce soffre”.
E' esattamente la sensazione che ha lo spettatore alla fine di questo lavoro.
