Biografico, Drammatico

IL GIUDICE RAGAZZINO

TRAMA

Fine anni ottanta: il giovane magistrato siciliano Rosario Livatino, attivo a Canicattì, indaga sul malaffare della Mafia. Compie il proprio dovere indefesso e senza compromessi, finendo presto nel mirino dei boss.

RECENSIONI

Per impatto emotivo e capacità di denuncia è uno dei migliori film su e contro la Mafia. A differenza di molti instant-movie italiani d’impegno civile tratti da fatti realmente accaduti, non gioca sul sensazionalismo, la cronaca effettistica, la critica plateale e dispersiva, ma definisce l’ambiente nei suoi circoli perversi concentrandosi sulla “mosca bianca” che lo abita, un uomo al servizio della giustizia in un’opera che ricorda In Nome della Legge di Pietro Germi. La sceneggiatura del regista e del giornalista Andrea Purgatori, adattamento del libro di Nando dalla Chiesa, è particolarmente efficace nella contrapposizione fra il Livatino “privato”, timido e legato alla figura materna, e quello “pubblico/lavorativo”, inflessibile, autoritario ed efficiente. Alessandro Di Robilant approccia il suo protagonista non solo dalla prospettiva dell’eroe di Stato, ma anche da quella dell’essere umano da ammantare di Senso di Morte. Bravi tutti gli interpreti.