Drammatico, Poliziesco

IL GIORNO DELLA CIVETTA

NazioneItalia
Anno Produzione1967
Durata112'
Tratto dadal romanzo di Leonardo Sciascia

TRAMA

Sicilia: la mafia uccide un uomo che gli ha soffiato un appalto. Il nuovo capitano dei carabinieri indaga.

RECENSIONI

Lo sceneggiatore Ugo Pirro (che, l’anno prima, dello scrittore aveva già adattato A Ciascuno il Suo) e Damiano Damiani trasformano il romanzo breve di Leonardo Sciascia (1961, con titolo preso a prestito dall’Enrico VI di Shakespeare) in un "western siciliano di denuncia” alla Pietro Germi, un In Nome della Legge  che sostituisce il magistrato con un carabiniere (sempre proveniente dal nord) che indaga indefesso, non disdegnando l'uso dell'inganno per incastrare i colpevoli fra la reticenza generale. L'impegno civile si sposa perfettamente con gli stilemi e il ritmo incalzante di una drammaturgia avvincente, tipica del cinema di genere americano, quello che pretende protagonisti attraenti (la sensuale Claudia Cardinale, con ruolo allargato rispetto alla pagina scritta, e Franco Nero con mascella hollywoodiana da sex-symbol). La denuncia dell'omertà, della condizione della donna, dell'ipocrisia e della platealità di una cultura di sopravvivenza secolare, della connivenza con la Chiesa e la politica (Damiani inquadra la sede della "DC": è molto più esplicito del romanzo), è filtrata dal meccanismo poliziesco dell'uno-contro-tutti (non siamo nel territorio impegnato di Francesco Rosi), dalla descrizione dei personaggi che rende emblematica la loro mentalità, anche attraverso piccoli accenni caricaturali (i primissimi piani con lente anamorfica: ancora Germi e il grottesco di Divorzio all’Italiana), presto fugati dall’imperante tono secco e realistico. I molti archetipi, che verranno imitati dal sottobosco della produzione artigianale nostrana, sono assecondati da interpreti eccellenti, fra cui l’indimenticabile Gaetano Cimarosa (Zecchinetta) e l’americano Lee J. Cobb. Da citare l'allegorica disposizione spaziale fra i due balconi dirimpetto nella piazza del paese, simbolismo di due centri di potere che giocano a braccio di ferro. Potente la dichiarazione di reciproco rispetto finale.