TRAMA
Un giovane deve prendere il treno per la città, ma s’innamora d’una donna che vive isolata e dice di odiare gli uomini.
RECENSIONI
Un pericoloso vortice d'acqua, un corvo inquietante che osserva e custodisce la donna, l'ambientazione in un crepaccio abissale, bufere di neve violente, l'angoscia che nasce dall'ultimo treno da prendere, mentre la donna fatale si prende gioco del giovanotto candido e semplice. Quello di Frank Borzage è un cupo melodramma d'amore intinto nell'horror e nel gotico. È magistrale il gioco di sguardi ed espressioni che orchestra nell'attrazione reciproca fra Bene e Male, fra beata ingenuità e cinismo crudele, fra l'impeto (la lotta epica fra lo spaccalegna e la natura) d'un corpo ed una mente sani e la sensualità letale d'una Femmina Folle, languida, dominatrice, la cui carica erotica è stretta fra l'esplicito invito a possederla senza impegno e il grande gesto d'amore della stretta calorosa finale del corpo. Grazie anche a recitazioni che hanno poco d'affettato e cercano il più possibile la spontaneità, lo spettatore è portato ad amare sia la timidezza e l'ingenuità del giovane in trappola, sia, dopo un'iniziale moto di paura, la freddezza d'una donna vittima della solitudine e della disillusione, tanto attraente nei suoi sorrisi maliziosi quanto temibile ed, infine, redenta. Potente, audace, dolce.