TRAMA
RECENSIONI
Nel febbraio del 2004 Alexander Sokurov mette in scena il Requiem di Mozart nella Sala piccola della Filarmonica di San Pietroburgo e lo riprende con cinque telecamere. La particolarità dell’allestimento sta nel fatto che i cantanti, tutti indossanti dei sa scuri, non sono fermi ma si muovono sul proscenio, in modo a tratti libero, a tratti studiatamente coreografico, generalmente caotico. L’illuminazione della performance contribuisce, mantenendo la semplicità della rappresentazione, ad aumentarne la suggestione. Sokurov predilige un montaggio che, prescindendo dall’andamento musicale, si sofferma su singole espressioni, atti e movimenti dei componenti del coro e dell’orchestra, alternando, con una modalità che porta subito alla mente IL FLAUTO MAGICO di Bergman, lo sguardo sulla scena a quello sul pubblico, facendo dei pietroburghesi presenti, come sottolineato dallo stesso regista, dei personaggi del film.
