Drammatico

IL BRANCO

TRAMA

Provincia romana: un gruppo di ragazzi tiene in ostaggio due ragazze tedesche per violentarle.

RECENSIONI

"Milanese di merda!", "Romani schifosi!", "Le donne sono tutte troie!". Sfoghi su nastro magnetico. Rabbia, rabbia, rabbia. Inizia così la nuova "cronaca drammatica" di Marco Risi che, riallacciandosi al crudo dittico sulla devianza giovanile realizzato qualche anno prima (Mery per Sempre, Ragazzi Fuori), porta sullo schermo il racconto "La baracca" di Andrea Carraro, da un fatto realmente accaduto. La provincia, l'ansia di fuga, i modelli della parrocchia contro lo "sballo" della triviale compagnia di amici. Tracce di denuncia sociologica con fare pasoliniano/neorealistico. A seguire la discesa all'Inferno: la fotografia notturna accende il rosso, flashback lisergici popolano la coscienza del protagonista, i dolly tentano (invano) d'allontanarsi dall'oscenità dello stupro per leggere sui volti del Branco le dinamiche di gruppo, di ruolo, di leadership con meccanismo del consenso. L'atmosfera è allucinata e sgradevole ma non altrettanto potente e insostenibile quanto quella creata da Brian De Palma nel simile Vittime di Guerra. Fra scompensi stilistici e drammaturgici, Marco Risi sposta però l’attenzione sul personaggio di Raniero, bravo ragazzo in attesa di futuro roseo, demonizzato dalla ragazza violentata: "Gli altri sono degli animali, tu sei peggio, sei un verme!". Da qui partono le considerazioni più originali: Raniero salva la ragazza, tenta di sedurla nel momento meno opportuno, la svende a un intero paese, manda al macello la sua amica. Captando la discrasia fra l’apparenza e le sue reali intenzioni, il sangue nelle vene dello spettatore, già inacidito dall’esecrabile atto di violenza alle donne (cui lui non partecipa), si ghiaccia del tutto leggendo i pensieri di questo carattere. Le bestie assetate di sesso, alcol e violenza, frastornano meno del comportamento subdolo e infame di un conformista simulatore: i flashback d’infanzia finali sono tutti per lui, finto bambino buono per Mamma e Madonna. Una pellicola feroce, la preferita da Risi, che ha suscitato polemiche a non finire.