Bellico, Recensione

IL BATTAGLIONE PERDUTO

Titolo OriginaleThe lost battalion
NazioneU.S.A.
Anno Produzione2001
Genere
Durata92’
Sceneggiatura

TRAMA

Ottobre 1918: un battaglione di 600 americani resta tagliato fuori dalle comunicazioni con il Quartier Generale e, ignaro della ritirata, tiene la posizione nella foresta delle Argonne (Francia), resistendo a vari assedi tedeschi.

RECENSIONI

Scritta dall’esperto di guerre cinematografiche e veterano del Vietnam James Carabatsos (Gunny, Hamburger Hill), è un’ottima produzione per il piccolo schermo (Fox TV, A&E TV), che non avrebbe sfigurato al cinema: la sceneggiatura è molto afferrata sull’evento storico (già al centro di una pellicola muta del 1919, con i superstiti come protagonisti) e infila dettagli, gergo, usanze di allora e aneddoti che rendono il tutto più interessante (vedi le differenze etniche fra i soldati). L’unica pecca è che l’opera si abbandona spesso all’elegia, alla propaganda, in modo indiretto (ma fazioso) per bocca degli ufficiali tedeschi che devono affrontare “gli eroi” e restano basiti di fronte alla loro coraggiosa spregiudicatezza. Ma è un difetto che si perdona volentieri di fronte ad avvincenti assedi, colpi al cuore, adrenalina e tensione, perché il redivivo (finalmente dotato di uno script valido) Highlander-Mulcahy confeziona il tutto impeccabilmente, dalla fotografia color sangue fango e foresta, al montaggio veloce perfetto nelle sequenze d’azione (totali classici, riprese ravvicinate a mano: per restituire il caos, la Morte). Il disegno dei caratteri c’è, ma Mulcahy preferisce cantare l’eroismo, la brutalità del sangue che scorre, l’ingiustizia dei capi inetti, fra Kubrick e Peckinpah.