
I CASI DEL PRIMO TRIMESTRE
In una situazione di grave crisi, come quella contemporanea, si riprende a parlare di singoli casi, perché comunque in questo inizio di stagione le sale cinematografiche hanno coraggiosamente provato a rialzare la testa, nonostante tutto remasse contro. È quindi un atto dovuto parlare dei film che si sono particolarmente distinti, come al solito nel bene e nel male, in questi tre mesi.
I film sono ordinati in base alla data di uscita; a parità di data l’ordine è alfabetico.
GRETEL & HANSEL (data di uscita 19 agosto 2020 – incasso € 326.444)
L’horror di Oz Perkins sfida il post Ferragosto insieme a Volevo nascondermi e Onward intercettando il pubblico giovanile in cerca di brividi estivi. L’idea è buona, la fotogenia di Sophia Lillis (la Beverly dei due It) un buon traino, ma il film promette più di ciò che mantiene e dispensa inquietudine con stile ma meno brividi di quelli che il pubblico di riferimento reclama. Dopo la curiosità iniziale, quindi, esce presto di scena. Stesso destino sugli altri mercati, in tempi non ancora di pandemia. In U.S.A. esce il 30 gennaio e incassa 15,3 milioni di dollari e non brilla particolarmente in nessun paese in cui viene distribuito. Il budget minimale di 5 milioni di dollari è comunque ripagato.
VOLEVO NASCONDERMI (data di uscita 19 agosto 2020 – incasso € 821.505)
Passerà alla storia come il film italiano più sfortunato di questo periodo. Premiato a Berlino (Elio Germano come migliore attore), sbarca coraggiosamente nelle sale il 4 marzo, quando parte delle sale nazionali sono già chiuse e le altre stanno per chiudere. Resta quindi in programmazione solo per quattro giorni, in cui l’Italia pensa a tutto meno che ad andare a chiudersi al cinema, e conclude l’assaggio di stagione con un incasso di 114 mila euro. Non viene (cautamente?, incautamente?) scelto per incoraggiare la riapertura dei cinema a partire dal 15 giugno, ma arriva dopo due mesi in cui, nel frattempo, le poche sale aperte non sapevano che programmare. Le anteprime nelle arene estive danno risultati incoraggianti, ma il ritorno ufficiale nei cinema non brilla particolarmente, segno che il pubblico di riferimento, tendenzialmente agée, non si sente ancora pronto per affrontare la sala cinematografica. Il problema è che istituzioni e associazioni di categoria non riescono a cambiare questa percezione. Lo farà, almeno in parte, il festival di Venezia, ma per il film di Giorgio Diritti, ormai, il più è fatto.
ONWARD (data di uscita 19 agosto 2020 – incasso € 1.156.275)
Onward è l’ennesima delizia della Pixar, ma è stato sfortunato perché è previsto in sala nel momento in cui il virus comincia a contagiare il mondo. In Italia doveva uscire proprio nel week-end di inizio marzo in cui i cinema hanno chiuso, poi era previsto per luglio, ma il fuggi fuggi generale vista la penuria di incassi (generata però anche dal vuoto distributivo), ha fatto optare la Disney per un ulteriore posticipo. Peccato, perché avrebbe ottenuto almeno gli stessi risultati, movimentando però un po’ di più un mercato completamente piatto. Anche quando finalmente esce, infatti, non ottiene i risultati sperati, con giornalieri che al massimo, quando va molto bene, raggiungono i 50 mila euro. Almeno fino all’arrivo di Tenet, che smuove un po’ le acque, la situazione non cambia e il target famiglie si rivela il più restio al ritorno in sala. Domenica 30 agosto supera addirittura i 100 mila euro, ma per raggiungere il milione di euro impiega due mesi, a conferma della difficoltà di far capire alle famiglie che le sale sono aperte, in sicurezza e un film adattissimo è lì che li aspetta. A livello mondiale, ovviamente, la situazione non è molto migliore. Se in patria ha modo di godere di alcune settimane di programmazione, nel resto del pianeta fa quel che può che però, per un totale mondiale di 141,4 milioni di euro, non è sufficiente per ripagare il budget intorno ai 175/200 milioni di dollari. È ovviamente il minore incasso di sempre per un film Pixar e la sua resa nelle sale ha condizionato le successive decisioni della Disney relative a un progressivo spostamento verso lo streaming (vedi Mulan e Soul).
TENET (data di uscita 26 agosto 2020 – incasso € 6.758.698)
Il film designato per riportare il pianeta al cinema. Una decisione sicuramente non facile per la Warner Bros che però “sacrifica” una delle sue punte di diamante, da 200 milioni di dollari di budget, per tentare l’impresa di scuotere il mercato cinematografico mondiale. I problemi sono tanti e derivano principalmente da un andamento non omogeneo della pandemia. Se, infatti, in Europa la situazione sembra maggiormente sotto controllo, in U.S.A. e in altre parti del mondo i contagi continuano a crescere e diventa complicato decidere un’unica data di uscita, per cui si opta per una differenziazione. Arriva quindi prima in molti paesi, tra cui anche l’Italia, rispetto agli U.S.A., in cui esce il 3 settembre. In Italia perde inaspettatamente la vetta già al secondo week-end, a causa dell’irrompere di After 2, ma come da previsioni ha una tenitura molto superiore alle normali tre settimane dei blockbuster, infatti resta in top-10 fino alla metà di ottobre, con un andamento macina incassi lento ma costante. Il risultato italiano è da considerare molto buono per almeno due motivi: il passaparola non premiante del film, per molti un rompicapo più affascinante che riuscito, e il confronto con il precedente Dunkirk che in tempi “normali” aveva incassato 8,9 milioni di euro, quindi non esageratamente di più. In generale la risposta dei mercati extra-americani è buona (293,3 milioni di dollari) e incide sul totale di 347,1 milioni di dollari nella misura dell’84,5%. Il problema è il mercato interno. In Nord America, infatti, causa il perdurare del virus, il film supera di poco i 50 milioni di dollari. La soglia minima prevista di 400 milioni di dollari è quindi non raggiunta e il test si ritiene non superato, con la diretta conseguenza che tutte le major rimandano i loro colossi a data da destinarsi. Estrema la scelta di Disney che decide di bypassare le sale in quasi tutto il mondo (Italia inclusa nonostante le sale siano aperte) destinando l’atteso Mulan alla sua piattaforma streaming Disney +, con tanto di sovrapprezzo di 29,99 dollari (21,99 euro per l’Italia). Una decisione che se remunerativa, e si parla di un introito netto, quindi da non spartire con gli esercenti, di circa 260 milioni di dollari, potrebbe aprire scenari apocalittici per le sale cinematografiche.
AFTER 2 (data di uscita 2 settembre 2020 – incasso € 4.157.360)
Il capostipite After, uscito nell’aprile 2019, si era rivelato un buon successo, soprattutto tra i giovanissimi, con un incasso di 6,4 milioni di euro. La 01 Distribution ha creduto nelle possibilità del film e in un lancio a fine estate centrando pienamente il bersaglio. Il debutto è infatti sorprendente, con un primo week-end in grado di scalzare Tenet dalla prima posizione a una sola settimana dal debutto. L’esordio lascia presagire numeri impressionanti, invece il fenomeno si sgonfia velocemente, comunque prima del previsto, e dopo aver esaurito il target di riferimento non trova altri proseliti. Il mondo è più tiepido, in America anche il primo capitolo non ha particolarmente brillato, ma il budget modesto (14 milioni di dollari), si recupera anche con un incasso globale non altisonante (47,9 milioni di dollari). Il maggiore incasso mondiale è quello della Germania (9,2 milioni di dollari), a cui seguono il Regno Unito (5,1 milioni di dollari) e, in terza posizione, il nostro paese.
THE NEW MUTANTS (data di uscita 2 settembre 2020 – incasso € 558.294)
Nel momento in cui Tenet ha aperto la strada dimostrando che se solleticato il pubblico risponde al richiamo, anche la Disney scende in campo e lo fa, comprensibilmente dopo lo scotto di Onward, con uno dei suoi prodotti più deboli, un’eredità della Fox con vari problemi produttivi e conseguenti posticipi alle spalle. Il film è il tredicesimo della saga degli X-Men ed è uno spin-off dedicato alle avventure di un gruppo di giovani mutanti che si trovano a scoprire i loro incredibili poteri mentre sono prigionieri in un misterioso ospedale psichiatrico. Girato nel 2017 è rimasto in un limbo distributivo, prima perché il successo di It aveva richiesto sequenze aggiuntive improntate all’horror, poi a causa dell’acquisizione della 20th Century Fox, che lo ha originariamente prodotto, da parte della Disney. Dopo vari rimescolamenti si decide di distribuirlo nella versione originaria, senza gli inserti horror aggiuntivi. Intanto, però, sono passati tre anni. Con un budget intorno agli 80 milioni di dollari il film conferma le sue premesse di flop annunciato; non aiutati dal periodo, infatti, gli incassi globali si fermano a 45,1 milioni di dollari. Anche in Italia, nonostante l’assenza di concorrenza, non brilla particolarmente, ma almeno illude che qualcosa nelle sale stia arrivando.
IL GIORNO SBAGLIATO (data di uscita 24 settembre 2020 – incasso € 1.267.426)
In una programmazione dove sono tanti i film d’essai, nazionali e stranieri, e pochi quelli di genere e votati al mero intrattenimento, Russell Crowe in versione cattivo cattivissimo sembra un miraggio. Che poi il film non sia altro che un grezzissimo B-movie che colma con una violenza insistita i buchi narrativi, poco importa. Prima dell’arrivo di Greenland, e di un passaparola poco complice, gode di un paio di settimane in cui è l’unica alternativa per il grande pubblico, quello che meno ha risposto al richiamo della sala. In patria incassa 20,6 milioni di dollari ed esce in buona parte del mondo, ma un mondo disastrato dalla pandemia. Il totale di 41,3 milioni di dollari si rivela per ora insufficiente per ripagare il budget di 33 milioni di dollari.
WAITING FOR THE BARBARIANS (data di uscita 24 settembre 2020 – incasso € 534.572)
Presentato a Venezia 2019, il film di Ciro Guerra viene distribuito in un numero limitato di copie (un centinaio) ma ottiene un’ottima media per sala. L’appeal è tutto nel cast che affianca Johnny Depp, Robert Pattinson e Mark Rylance e riesce a intercettare un pubblico abbastanza trasversale. Considerando il periodo e i pochi schermi a disposizione, un buon risultato che testimonia la volontà del pubblico di trovare film da vedere al cinema. L’Italia è uno dei pochi paesi in cui il film ha visto la luce delle sale cinematografiche. Nella stragrande maggioranza dei territori, infatti, è uscito direttamente in dvd o sulle piattaforme digitali.
GREENLAND (data di uscita 8 ottobre 2020 – incasso € 1.486.542)
Il film con Gerard Butler è il giocattolone che mancava e, in una programmazione dominata da cinema italiano da festival e film d’essai, diventa una valvola di sfogo, l’unica, per chi dal cinema, e sono tanti, forse la maggior parte, cerca soprattutto intrattenimento. Che quindi il film sia bocciato dalla critica e meno spettacolare di quanto era lecito pensare, poco importa, appena esce è in grado di intercettare numeri significativi, ovviamente in proporzione a una situazione pandemica che si fa giorno dopo giorno sempre più preoccupante. Dalla data di uscita a quella di chiusura delle sale resta saldamente ancorato al podio. Esce in varie parti del mondo e ottiene un incasso globale di 36,2 milioni di dollari, ma è un po’ presto per redigere bilanci, in America non è ancora arrivato e in molti paesi ha dovuto interrompere la sua corsa a causa di nuovi lockdown. Il suo andamento in Italia è comunque indicativo di ciò che il pubblico vuole vedere, perché, seppur per pochi giorni, è stato il titolo di punta.
UN DIVANO A TUNISI (data di uscita 8 ottobre 2020 – incasso € 454.276)
Il primo lungometraggio della regista franco-tunisina Manele Labidi Labbé riesce a distinguersi nei vari festival in cui è presentato e a ottenere una distribuzione internazionale. Il maggiore risultato è in Francia (2,5 milioni di dollari), ma quello italiano è il secondo maggiore incasso mondiale. Una commedia alternativa che ironizza sul mondo mediorientale ha quindi modo di imporsi all’attenzione del pubblico nonostante il periodo non proprio complice, a dimostrazione che tentare strade nuove si può. Di grande aiuto le anteprime estive, in grado di generare un passaparola contagioso.
LOCKDOWN ALL’ITALIANA (data di uscita 15 ottobre 2020 – incasso € 371.957)
Inizia a far parlare appena il poster sbarca in rete. Si leva infatti un’ondata mediatica di indignazione nei confronti del film prima ancora che un solo fotogramma sia mostrato. Il furore deriva principalmente dal fatto che si ritiene sia passato troppo poco tempo per poter ridere di un dramma ancora in corso che ha causato morti e disagio. Se ne leggono davvero di tutti i colori e colpisce che tutto ciò riguardi semplicemente il cognome di un regista, un poster e un titolo. Come se il cinema non rielaborasse da sempre la realtà, anche quella più scomoda; come se non si potesse, e dovesse, parlare di tutto. L’elefante, come prevedibile, partorisce un topolino e l’unico vero problema è che un certo tipo di comicità, rivolta prevalentemente a un pubblico generalista, non fa più i numeri di una volta. Il film, quindi, fa tanto parlare prima, per lo più a vanvera, ma non è particolarmente visto durante, anche se ha davvero poco tempo a disposizione prima della serrata delle sale. In quei pochi giorni, comunque, resta sempre in top-10. Ma la domanda che sorge spontanea è: cosa diranno i censori del web di fronte a Lockdown, un heist movie con Anne Hathaway ambientato a Londra durante la pandemia e, soprattutto, di Songbird, un horror prodotto da Michael Bay in un prossimo futuro devastato dal Covid?
MI CHIAMO FRANCESCO TOTTI (data di uscita 19 ottobre 2020 – incasso € 658.950)
Il documentario di Alex Infascelli, dedicato a Francesco Totti, esce poco prima della seconda chiusura delle sale e solo per pochi giorni, dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma in cui viene molto apprezzato. Il risultato supera qualsiasi aspettativa e, soprattutto nel Lazio, fa il tutto esaurito, compatibilmente con le restrizioni necessarie per rendere le sale un luogo sicuro e a prova di virus. Il biglietto maggiorato, con punte di 12 euro (non sarà un po’ esagerato?), aiuta gli incassi a lievitare e in poche giornate di programmazione si ottiene un totale insperato che conferma la tendenza, un po’ preoccupante, del momento: la sala destinata alla fruizione di eventi. Visto il riscontro, era previsto un allungo anche nei giorni successivi, poi sappiamo com’è andata a finire.
I FILM ITALIANI PROVENIENTI DA VENEZIA
Il Festival di Venezia è il primo grande evento internazionale in presenza. Controlli molto attenti, il rispetto del distanziamento in sala e una notevole riduzione dei partecipanti, consentono alla manifestazione di svolgersi in sicurezza, senza che si registri nessun contagio. Un ottimismo che si riverbera gradualmente anche nelle sale per i film che, dopo il passaggio al festival, trovano una distribuzione. A trarne particolare vantaggio sono ovviamente i film più premiati, quindi quelli di cui si parla, in particolare Padrenostro, per cui Pierfrancesco Favino riceve la Coppa Volpi come migliore attore, che si configura come migliore incasso italiano del periodo (quasi un milione di euro).
Lacci (794 mila euro) incuriosisce molto, soprattutto per il ricco cast e per la grande copertura mediatica in quanto film di apertura, Miss Marx e Le sorelle Macaluso superano entrambi i 400 mila euro e riescono a distinguersi tra i tanti film d’essai proposti, Non odiare (390 mila euro) ha una tematica forte e un attore (Alessandro Gassmann) che attirano sguardi per una decina di giorni; il film di chiusura Lasciami andare (340 mila euro) è quasi un film di genere e gode di un super cast, ma esce a ridosso della chiusura delle sale, quindi il suo potenziale resta inespresso. Rifiuto totale, un po’ inaspettato, solo per due film, Notturno (115 mila euro), piaciuto poco anche alla critica, e Guida romantica a posti perduti (103 mila euro), per cui non bastano il titolo ammiccante e la strana coppia Jasmine Trinca/ Clive Owen per convincere il pubblico. Gli altri film che arrivano (Molecole, Assandira, La verità su La dolce vita, Spaccapietre) sono opere più di nicchia, con poche sale a disposizione e incassi inferiori ai 100 mila euro.
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