Baro-metro

IL BARO-METRO: SGUARDI DALLA SALA (10/2018) – 2

I CASI DEL PRIMO TRIMESTRE

Uno sguardo ai titoli più significativi del trimestre. Cosa vuol dire significativi? In grado di distinguersi, nel bene e nel male, a livello di incassi. Si valuta l’oggettività del numero, ma anche il contesto in cui tale numero si crea. Un film che incassa 500 mila euro uscendo in 30 sale è significativo, se invece incassa 500 mila euro uscendo in 180 sale non fa notizia, almeno in questo capitoletto.

I film sono ordinati in base alla data di uscita; a parità di data l’ordine è alfabetico.

CRAZY & RICH (data di uscita 15 agosto 2018 – incasso € 230.953)

È il primo film interpretato solo da asiatici, ma prodotto in occidente, dai tempi de Il circolo della fortuna e della felicità diretto da Wayne Wang che nel 1993 uscì in 600 sale negli States incassando 32,9 milioni di dollari. Un ottimo risultato, ma ben lontano dai 172 milioni di dollari del film di Jon M. Chu, per ben 4 settimane in vetta al box-office (nella prima settimana il 38% del pubblico è orientale) e per ben 9 settimane in top-10. Una commedia romantica piuttosto tradizionale che vende l’Oriente su misura per il pubblico occidentale. In fondo se sono belli, anzi bellissimi, e ricchi, anzi ricchissimi, le differenze etniche si appianano. Poi, gerarchie e ruoli prestabiliti appartengono a un immaginario classico e se a questo aggiungiamo il fascino intramontabile del lusso e degli intrighi dinastici, il gioco è fatto. Un Oriente vagheggiato e forse inesistente diventa quindi l’Oriente che piace all’America e che riesce a farsi strada tra supereroi e action sbancando a sorpresa il botteghino. Al di fuori degli Stati Uniti, però, a parte i 17 milioni di dollari raccolti in Australia, i numeri si ridimensionano parecchio. In Italia arriva per Ferragosto in 178 sale, ma dopo il debutto al 5° posto crolla in decima posizione la settimana successiva per poi scomparire in tutta fretta. Poco incide, quindi, il nostro paese sul risultato globale di 232,3 milioni di dollari (a fronte di un budget di 30 milioni di dollari). E manca ancora all’appello la Cina, in cui il film arriverà il 30 novembre. Curiosità: la Warner Bros che lo distribuisce ha dovuto lottare non poco contro Netflix che aveva fatto un’offerta piuttosto cospicua, ma la volontà dei produttori era di farlo arrivare nelle sale.

COME TI DIVENTO BELLA (data di uscita 22 agosto 2018 – incasso € 2.307.490)

Amy Schumer è una comica di provenienza televisiva famosissima in U.S.A, molto meno al di fuori dei confini americani. Per dire, in Italia Fottute!, uscito più o meno nello stesso periodo del 2017, ha incassato poco più di 100 mila euro e Un disastro di ragazza, giunto da noi a settembre 2015, i 100 mila euro non li ha nemmeno raggiunti (mentre in U.S.A. ha incassato 110 milioni di dollari). Come ti divento bella trova la formula giusta per rendere la comicità più esportabile affidandosi non solo all’estro della protagonista, ma trovando una storia da raccontare in grado di affrontare dinamiche universali, nel caso specifico la percezione di sé in grado di condizionare il rapporto con gli altri. Il risultato non sfonda in America (48,7 milioni di dollari), ma è il più alto risultato negli altri mercati per la Schumer (45,7 milioni di dollari). In Italia ottiene numeri sorprendenti, in parte dovuti all’assenza di prodotto nel mese di luglio che trasforma in oro tutto ciò che esce dopo Ferragosto, ma sicuramente anche perché la commedia funziona. Budget di 32 milioni di dollari ampiamente recuperato.

SULLA MIA PELLE (data di uscita 12 settembre 2018 – incasso € 538.921)

È stato presentato nella sezione Orizzonti al Festival di Venezia, è stato distribuito in contemporanea su Netflix e in alcune sale cinematografiche, è stato boicottato dalla maggior parte degli esercenti perché non destinato prioritariamente alle sale ma a una piattaforma streaming, ha fatto dimettere Andrea Occhipinti da presidente dell’Anica in evidente conflitto di interessi (a distribuirlo nelle sale è Lucky Red, da lui fondata), ha creato polemiche per le tante proiezioni gratuite e abusive organizzate da associazioni studentesche (la più contestata, quella a La Sapienza a Roma a cui hanno partecipato duemila persone), ha riacceso i riflettori sulla morte di Stefano Cucchi con un grande impatto sull’opinione pubblica. Nei pochi cinema in cui è arrivato (circa 85 sale come massimo) ottiene medie strepitose che lo catapultano nell’interesse del pubblico; per alcuni giorni non si parla d’altro, è il film da vedere, ma ovviamente avendo una distribuzione limitata il vero miracolo è che sia comunque riuscito a superare il mezzo milione di euro. Sul fulcro del dibattere una domanda: siamo sicuri che erigere muri sia la soluzione?

GOTTI (data di uscita 13 settembre 2018 – incasso € 1.281.863)

Ci sono film che nascono sotto una buona stella. Altri no. È il caso dell’opera di Kevin Connolly sulla vita del mafioso italo-statunitense John Gotti. Progetto di cui si è cominciato a parlare nel 2010 e che ha subito vari cambi di rotta prima di approdare nelle sale. La critica lo ha massacrato e non è bastata la presentazione al Festival di Cannes per invogliare il pubblico a vederlo. Negli Stati Uniti raggiunge 503 schermi e incassa 4,3 milioni di dollari, mentre nel resto del mondo viene distribuito con il contagocce. Non hanno aiutato di sicuro le critiche pessime. Per dire, è uno dei pochi film ad avere ottenuto su RottenTomatoes lo 0% di recensioni positive; al riguardo ha destato il sospetto di possibili brogli la divergenza del giudizio critico rispetto a quello del pubblico, positivo all’80% nel primo week-end (dato poi ridimensionatosi al 50%). Non si sono però riscontrate irregolarità. Il pubblico italiano, che una certa confidenza con il genere ce l’ha, non disprezza invece l’operazione. Merito anche della buona promozione della Eagle Pictures che lo presenta come film importante con un’interpretazione di John Travolta da ricordare. Risultato: quello italiano è il migliore incasso mondiale dopo quello americano. Un andamento davvero singolare rispetto al trend globale. L’afflusso italiano superiore alla media non è comunque riuscito nel miracolo di pareggiare i conti: a fronte di un budget dichiarato di 10 milioni di dollari, l’incasso worldwide è stato di appena 6,5 milioni di dollari.

UN AFFARE DI FAMIGLIA (data di uscita 13 settembre 2018 – incasso € 1.017.453)

Nel nostro paese il vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes non sfrutta il mese di maggio e la vetrina festivaliera per arrivare al pubblico ma opta per la ripresa dopo l’estate, periodo sempre più allungato verso l’autunno. Scelta che si rivela efficace perché a metà settembre le uscite d’essai di un certo rilievo sono davvero poche e l’opera di Kore’eda Hirokazu riesce a imporsi gradualmente, restando in tenitura fino alla fine di ottobre. È una politica di piccoli, ma non piccolissimi, passi che portano il film a superare il milione di euro, caso abbastanza inconsueto per un film d’essai di provenienza festivaliera. La BIM, però, ne ha curato la distribuzione con attenzione e lo ha sostenuto. L’uscita è infatti in 84 sale, ma la migliore media per sala del week-end (€ 2.810) induce ad aumentare gli schermi (passano a 111), strategia che limita il calo degli incassi nella seconda settimana al solo 15%. Alla terza settimana il film perde 44 sale e il 45 % degli incassi. Alla quarta settimana perde altri 26 schermi ma risale in classifica dal 13° all’11° posto con un impenno nella media sala (€ 2.372), segno che c’è ancora fermento intorno al film. Un andamento decisamente atipico rispetto alle canoniche tre settimane di sfruttamento nelle sale. Decisamente positivo anche il riscontro internazionale con 37,8 milioni di dollari in Giappone, patria del regista (al 9° posto tra i più visti nel 2018), 14 milioni di dollari in Cina e 1,2 milioni di dollari in Corea del Sud. Negli U.S.A. sarà nelle sale a partire dal 23 novembre 2018. Con tutta probabilità lo ritroveremo tra i candidati all’Oscar come Migliore Film Straniero. Bellissimo anche il poster che riassume perfettamente lo spirito del film.

BLACKKKLANSMAN (data di uscita 27 settembre 2018 – incasso € 1.203.188)

A Cannes se ne parlava così così, come del solito film a tesi di Spike Lee pieno di forzature, poi, come spesso accade, in tanti sono passati ai superlativi e se ne parla già come di un front runner nella notte degli Oscar. Il film segna comunque il ritorno di Spike Lee agli incassi sostanziosi. Era infatti dal 2006, con Inside Man, che il regista di Atlanta non intercettava il grande pubblico. Risultato equilibrato tra America (48,2 milioni di dollari) e resto del mondo (39 milioni di dollari). Unici picchi Francia (10,3 milioni di dollari) e Gran Bretagna (8,2 milioni di dollari). In Italia Universal lo distribuisce in 306 sale e debutta in terza posizione; il secondo week-end il calo degli incassi è contenuto al 16% mentre al terzo, causa perdita di 165 schermi, crolla del 63% e finisce al 13° posto. Con un maggior sostegno distributivo avrebbe potuto ottenere qualche numero in più.

RICCHI DI FANTASIA (data di uscita 27 settembre 2018 – incasso € 719.371)

Sergio Castellitto attore sembra avere perso il suo pubblico, oppure è il suo pubblico che si è distratto e, si sa, i film restano mediamente nelle sale tre settimane e se si incontra un week-end di sole inaspettato, la Cresima del cuginetto o un brutto raffreddore, si rischia di non accorgersi nemmeno che un film nelle sale ci è arrivato. Ricchi di fantasia giunge al cinema in un week-end piuttosto affollato di titoli ma senza grandi rivali nazionali; ad accoglierlo 338 schermi, ma la media per sala è modesta (€ 976) e la seconda settimana le sale calano (270) come anche la media (€ 752). La terza settimana è abbandonato in 72 schermi e la media si riduce ulteriormente (€ 653) a dimostrazione di un totale disinteresse da parte del pubblico. A poco valgono le recensioni mediamente positive. Meglio, comunque, del precedente Il tuttofare, che uscito ad aprile 2018 ha incassato solo 316 mila euro.

MICHELANGELO – INFINITO (dal 27 settembre al 3 ottobre 2018 – incasso € 716.309) e altri eventi

A metà strada tra documentario e fiction, l’opera di Emanuele Imbucci ripercorre la vita e l’arte di Michelangelo Buonarroti, seguendo la scia di Caravaggio – L’anima e il sangue (la produzione, Sky con Magnitudo Film, è la stessa), grande successo dello scorso anno (1,5 milioni di euro). Il documentario artistico si conferma quindi di grande attrattiva per il pubblico e infatti Michelangelo Infinito è l’evento con il maggiore incasso del trimestre. Pochi giorni in cui si concentra un buon numero di spettatori ottenendo un risultato, grazie anche a un prezzo maggiorato, che una normale programmazione non avrebbe probabilmente consentito. Tra gli altri eventi si distinguono Klimt e Schiele – Eros e Psiche (477 mila euro dal 22 al 24 ottobre), le prime due puntate de L’amica geniale (452 mila euro, dall’1 al 3 ottobre), Papa Francesco – Un uomo di parola (266 mila euro dal 4 all’8 ottobre), Salvador Dalì – La ricerca dell’immortalità (253 mila euro, dal 24 al 26 settembre), Renzo Piano – L’architetto della luce (138 mila euro dall’11 al 14 novembre). Da segnalare, infine, l’inossidabilità di Titanic che, riproposto nelle sale in occasione del ventennale dell’uscita italiana, incassa in tre giorni feriali 244 mila euro conquistando, in tutte le tre giornate, la seconda posizione del box-office dietro a Venom.

THE WIFE (data di uscita 4 ottobre 2018 – incasso € 1.035.930)

Vedere Glenn Close recitare è uno dei piaceri della vita. Se il film ha ricevuto critiche miste, sulla recitazione della Close sono tutti concordi: meriterebbe finalmente l’Oscar che ha più volte sfiorato. In Italia il film è distribuito da Videa e sbarca in 210 sale conquistando il quinto posto e una buona media per sala (€ 2.141); la seconda settimana le sale diventano 225 ma al box-office cala del 41% frenando ulteriori allunghi; alla terza perde infatti gran parte delle sale restando in 78 schermi che lo fanno sprofondare al 17esimo posto della classifica settimanale. Un andamento positivo ma non troppo che avrebbe potuto ambire a numeri più alti grazie anche alla sua trasversalità che lo ha reso visibile sia nei multiplex che nelle sale d’essai. Sottotono anche l’andamento mondiale: negli U.S.A. arriva su 541 schermi incassando 7,6 milioni di dollari, nel resto del mondo ha una distribuzione abbastanza limitata con gli unici picchi in Australia e Gran Bretagna dove incassa 2 milioni di dollari. Lo aspettano ancora mercati importanti (Russia a fine novembre e gennaio 2019 in Giappone) che consentiranno di arrotondare il bottino non esaltante di 14 milioni di dollari. Il vero mistero è però un altro: come mai è uscito solo adesso dopo essere stato presentato a Toronto 2017? Se ne parlava già a Ciné 2017, quindi nell’estate del 2017, poi pareva scomparso ed è riemerso solo a partire da agosto 2018. Le logiche della distribuzione e il destino di un film sono sempre appesi a un filo.

LA FUITINA SBAGLIATA (data di uscita 11 ottobre 2018 – incasso € 786.562)

Il film italiano più visto del trimestre divide l’Italia, almeno geograficamente. Esce, infatti, solo nel Meridione ma conquista un risultato importante che in assenza di rivali degni di nota lo fa inaspettatamente svettare. Il che lascia intendere come in Italia manchi da troppo tempo un grande successo. Fino alla fine del trimestre è quasi in pareggio con Una storia senza nome, ma è negli ultimi feriali di ottobre che il film di Mimmo Esposito sorpassa quello di Roberto Andò. Il debutto su grande schermo del duo comico “I soldi spicci” esce in 55 sale ma nel week-end di debutto riesce a conquistare l’ottavo posto del box-office settimanale con una media per sala stratosferica (€ 6.028), la migliore della top-20. In 55 sale fa meglio di The Wife in 225 schermi. La seconda settimana aggiunge 4 sale ma perde il 43% degli incassi e la terza perde 21 schermi e il 58% degli incassi ma ciò non gli impedisce di ottenere il più alto risultato trimestrale per un titolo nazionale.

JOHNNY ENGLISH COLPISCE ANCORA (data di uscita 11 ottobre 2018 – incasso € 2.048.229)

Non è al mercato americano che pensa Mr.Bean/Rowan Atkinson in versione agente segreto per il suo terzo ritorno nelle sale cinematografiche. Anche gli episodi precedenti, infatti, in U.S.A. non hanno sfondato raggiungendo però risultati importanti negli altri mercati: Johnny English (160 milioni di dollari di cui solo 28 milioni dal mercato americano) e Johnny English – La rinascita (160 milioni di dollari di cui solo 8,3 milioni dal mercato americano). Il nuovo film abbassa ulteriormente il budget (che in precedenza non aveva superato i 45 milioni di dollari) portandolo a 25 milioni di dollari. Il risultato è ancora in corso di definizione perché in molti paesi il film è uscito nella seconda metà di ottobre, ma globalmente siamo già oltre i 120 milioni di dollari a dimostrazione che il personaggio ha ancora carte da giocare e continua a restare nelle preferenze del pubblico. Non giova al mercato italiano l’uscita in un week-end piuttosto affollato e con ancora molti film in tenitura destinati alle famiglie. Nonostante ciò si difende bene conquistando la terza posizione con una media discreta (€ 2.690) nelle 338 sale in cui è programmato. La seconda settimana il calo negli incassi è pari al 41% a sale praticamente invariate (+1), mentre la media scende a € 1.597 (per le famiglie arrivano anche Piccoli brividi 2 e L’ape maia). Nessun sostegno distributivo alla terza settimana in cui perde 150 schermi e il 47% degli incassi scendendo in 12esima posizione (e per le famiglie arriva anche Baffo & biscotto) con una media sempre accettabile di € 1.534. Poi è oblio. Con meno fretta, o con una collocazione più strategica, avrebbe potuto fare di più.

THE CHILDREN ACT – IL VERDETTO (data di uscita 18 ottobre 2018 – incasso € 1.087.508)

La trasposizione del romanzo di Ian McEwan La ballata di Adam Henry schiva i festival europei approdando in prima mondiale a Toronto. Tutti hanno lodato l’interpretazione di Emma Thompson mentre i giudizi sul film sono più tiepidi. A sfruttamento ormai concluso (manca all’appello solo la Spagna dove uscirà a fine novembre) l’incasso mondiale è fermo a 14,3 milioni di dollari. Ovviamente in pole position la Gran Bretagna, patria del libro di origine e della trasposizione cinematografica, con 3,6 milioni di dollari, a seguire la Francia, con 2,8 milioni di dollari, poi subito l’Italia, dove il film è ancora in programmazione e si sta rivelando una piacevole sorpresa. Lo distribuisce BIM e nella prima settimana ottiene la migliore media per sala (e sono 144) della top-20 (€ 3.377). La seconda settimana, complice un aumento delle sale (che passano a 213), gli incassi aumentano dell’1% e la media per sala è ancora solida (€ 2.306). Nel nostro paese il film continua la sua ascesa nel mese di novembre grazie a un buon passaparola, a un ottimo trailer e al sostegno distributivo. Peggio gli è andata negli U.S.A. dove ha raggiunto pochissime sale (73) raccogliendo poco più di 500 mila dollari.

LE COMMEDIE FRANCESI

Il successo clamoroso di Quasi amici ha sdoganato ufficialmente la commedia francese. È quindi dal 2011 (sembrava di più, vero?) che ogni anno numerose commedie arrivano da Oltralpe. Commedie non troppo dissimili dalle nostre (a volte proprio rifacimenti), con gli stessi attori che girano da un set all’altro, gli stessi cartelloni e le stesse dinamiche a dominare l’intreccio (scoprire chi fa le corna a chi e con chi è sempre un must). L’erba del vicino, quindi, è uguale alla nostra. Nel trimestre appena concluso, a tal riguardo, si esagera proprio e una serie di film sovrapponibili si palesano all’orizzonte: Tutti in piedi, Sogno di una notte di mezza età, Un figlio all’improvviso, Un marito a metà, Separati ma non troppo. Troppi titoli che non si ricordano neanche sotto tortura in rapida successione a poche settimane l’uno dall’altro. Nel calderone finiscono anche film con più pretese come Quasi nemici (l’originale Le brio non era facilmente traducibile ma la scelta del titolo italiano non è il massimo) e Il complicato mondo di Nathalie. Una caratteristica che li accomuna è che l’incasso di ogni singolo film non raggiunge i 500 mila euro nonostante distribuzioni a volte generose. Per dire, Tutti in piedi esce in 231 sale e la seconda settimana ne perde 133 causa media per sala di € 810 non proprio esaltante.

GLI ALTRI FILM

Per il resto, alcune considerazioni generali. Come già specificato, l’animazione ne esce sempre a testa alta, non solo per i mega successi, ma anche per le produzioni meno popolari o brandizzate; ecco quindi sia Zanna Bianca che Smallfoot intorno al milione e mezzo di euro. Discorso affine per gli horror che anche quando non sono grandi successi si ritagliano comunque uno spazio nell’interesse del pubblico, vedi Slender Man (1,3 milioni di euro) e La settima musa (500 mila euro).

C’era grande attesa per il debutto americano di Stefano Sollima e Soldado (1,1 milioni di euro) ha superato Sicario (823 mila euro) di cui è il seguito, ma un’uscita in contemporanea con il resto del mondo nel mese di giugno gli avrebbe forse concesso una tenitura più lunga e numeri più consistenti; come spesso accade quando l’attesa è di mesi il rischio è di arrivare nelle sale quando chi voleva vedere il film se lo è già scaricato dalla rete.

Mentre nel mondo The Equalizer 2 eguaglia il numero 1, in Italia dimezza gli incassi (1,5 milioni di euro); non lo ha aiutato l’uscita in contemporanea con Gotti con cui condivide il target di riferimento. Dopo tanta attesa, e tanto parlare a Cannes, lascia una tenue traccia L’uomo che uccise Don Chisciotte di Terry Gilliam (394 mila euro) e si conferma progetto fallimentare: budget di 16 milioni di dollari e incassi globali di 1,8 milioni di dollari.

Viene distribuito come evento Fahrenheit 11/9, il nuovo documentario di Michael Moore su Trump, ma colui che ha sdoganato il documentario come forma di intrattenimento per le masse ha ormai perso il suo appeal sul pubblico: nelle tre giornate feriali in cui è distribuito a fine ottobre, prima di passare in chiaro i primi di novembre su La 7, non entra mai in top-10 e incassa solo 41.187 euro. Un dato che dice tante cose, sulla minore credibilità agli occhi del pubblico di Michael Moore come interprete dei nostri tempi, ma anche sulla direzione in cui sta andando il mondo in questo periodo.

Per questo primo trimestre è tutto.

Come sempre sono disponibile per confronti, opinioni, chiacchiere, consigli, proposte, ipotesi e suggerimenti. L’indirizzo è:

LUCA BARONCINI

 

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