
(dal 1º maggio al 31 luglio 2021)
Trimestre pieno di colpi di scena, dall’andamento quasi thriller, con un’illusoria buona partenza a maggio a base di titoli d’essai, un periodo abbastanza lungo di stasi e incertezza sulla direzione da prendere e un’altrettanto illusoria partenza a base di blockbuster. Le incognite sul virus, la variante Delta, il Green Pass, disorientano non solo il pubblico, ma tutti quanti, e anche il cinema, come ogni aspetto della nostra vita, non può che inevitabilmente risentirne.
Di buono ci sono due elementi importanti: l’affezione del pubblico, anche se la nicchia di fedelissimi non è sufficiente per far quadrare i conti, e un esercizio cinematografico determinato a ripartire, con distributori ed esercenti alleati per proporre film nuovi e cinema aperti. Una situazione completamente diversa da quella dell’estate del 2020 dove la ripartenza ha avuto più di un inceppo dovuto prima di tutto a una mancanza di coesione tra le parti in campo.
Ma procediamo per ordine. Prima, però, le imprescindibili fonti: Cinetel, Cineguru, Boxofficemojo e Cinema in sala. Gli incassi indicati tra parentesi accanto ai film sono al 31 luglio (o alla data più vicina in cui è stato possibile reperire il dato).
MAGGIO
Il trimestre comincia con la voglia di cinema. Dopo sei mesi di chiusura, la riapertura del 26 aprile ha fatto chiaramente capire che c’è una voglia matta di lasciare il nido, o l’incubo, casalingo, spegnere le piattaforme streaming e ritrovare quel contatto, anonimo, silenzioso e complice, con facce e occhi sconosciuti, nel buio di una sala davanti a uno schermo il più grande possibile.
La parte del leone la fa Nomadland (€ 1.589.192), fresco della vittoria di tre Oscar importanti; la concomitanza con la piattaforma Disney+, senza sovrapprezzo tra l’altro, non sembra disturbarne più di tanto l’affermazione nelle sale. Dietro di lui meno scintille, ma i risultati del primo week-end di riapertura segnano un risultato straordinario, non tanto nei numeri (Nomadland è primo in classifica con 429 mila euro), quanto considerando che le sale riaperte sono solo 380, le restrizioni impongono un numero limitato di spettatori rispetto alla capienza normale e il coprifuoco toglie lo spettacolo serale, di solito il più frequentato. Le medie per sala sono inaspettatamente alte (per Nomadland, programmato in 137 schermi, ben 3.132 euro) e indicano una sola cosa: il cinema non è affatto morto come molte Cassandre, che probabilmente non ci mettono piede da lustri, blaterano. Le settimane successive il luccichio della ripartenza perde brillantezza e al grande slancio iniziale non corrisponde un progressivo aumento degli spettatori, nonostante sempre più schermi si riaccendano. Come mai?
Le ragioni sono da ricercare nella combinazione tra la diffidenza del pubblico, ancora alta, e una programmazione esclusivamente d’essai. Se Nomadland, e in minima pare Minari (€ 273.609), godono del traino degli Oscar, gli altri titoli continuano a riferirsi a una nicchia insufficiente a trainare il mercato. Il nuovo Woody Allen Rifkin’s Festival (€ 595.006) prova a proporsi in modo trasversale e fa quello che può (meno di sempre per un film del regista newyorchese), qualcosa cambia con Un altro giro (€ 638.250) e The Father (€ 1.112.240), entrambi stimolati da un buon marketing e dall’effetto Oscar, e desta attenzione Il cattivo poeta (€ 715.917) con Sergio Castellitto in versione Gabriele D’Annunzio, ma occorre attendere la fine del mese per l’arrivo del primo blockbuster in tempo di riapertura post-pandemica: Crudelia (€ 2.299.643). Il risultato del quinto week-end è il migliore del periodo, ma Crudelia, con 451 mila euro, supera di poco la prima posizione di Nomadland nella immediata riapertura (429 mila euro). Che cosa se ne deduce? Che il motto “bene, ma non benissimo!” si addice al periodo e che la strada intrapresa è giusta ma costellata ancora di insidie. E non si tiri fuori unicamente il discorso che Crudelia è anche su Disney+, perché lo era anche Nomadland, per di più senza alcun sovrapprezzo rispetto a Crudelia che richiede invece un “accesso VIP” a € 21,99. E allora cosa sta succedendo?
Succede che ci avviciniamo all’estate, che nel week-end il clima è stato variabile ma sostanzialmente mite, che in molti esiste ancora una forte diffidenza nei confronti dei luoghi chiusi, che le sollecitazioni in questo periodo di riscoperta del fuori sono tante e che il cinema in estate in Italia, rispetto ad altre geografie, non è una priorità così forte. Non lo è mai stata, quindi la situazione emergenziale non fa che accentuare una caratteristica già nota.
GIUGNO
Con l’avanzare del trimestre è sempre più chiaro che questa volta esercenti e distributori fanno sul serio: continuano a uscire film nuovi e sempre più sale si uniscono a quelle aperte; nel secondo week-end del mese gli schermi accesi sono più di 2.000. Aumenta anche il numero dei blockbuster. Dopo Crudelia è tempo del terzo capitolo del franchise The Conjuring (€ 2.112.201). Dietro ai titoli di maggiore richiamo, però, i numeri sono ancora molto piccoli, troppo piccoli per parlare di normalità. Senza ulteriori nuove uscite di rilievo e con l’estate che entra nel vivo il box-office segna quindi una battuta d’arresto. Run (€ 243.107), Spiral (€ 353.714) e Spirit – Il ribelle (€ 434.391) fanno quello che possono, ma non è granché e anche A Quiet Place II (€ 900.093), grande successo in America, dopo il più alto debutto del periodo conclude il primo week-end in 335 sale con un incasso di 329 mila euro, inferiore sia a The Conjuring 3 (614 mila euro) che a Crudelia (450 mila euro) e Nomadland (429 mila euro). Il risultato particolarmente deludente è dovuto in parte al minor appeal del film sul nostro mercato (il primo, in tempi normali, si era fermato a un totale di 1,1 milioni di euro), ma soprattutto alla partita Italia-Austria di sabato sera che, con 13.275.000 telespettatori e uno share del 61,14%, ha azzerato l’appeal, già non alle stelle, del cinema.
LUGLIO
Nel mese più estivo dell’anno ha il sopravvento la canicola e, come da tradizione italiana, il cinema fatica più che mai. Le nuove uscite fanno quello che possono per rinvigorire un mercato che si attesta su uno standard di indifferenza e per fortuna che ci sono, altrimenti la situazione sarebbe simile allo scorso anno in cui la prima domenica di luglio (era il 5) il film più visto (era Matthias & Maxime) aveva 552 spettatori, incassava 3.423 euro e bastava una proiezione all’aperto di successo per porre La dea fortuna al secondo posto con 581 spettatori e un incasso di 3.220 euro.
Tra i titoli proposti fanno del loro meglio Peter Rabbit 2 (€ 324.264), Io sono nessuno (€ 287.928), si distingue più che discretamente il quinto film del franchise La notte del giudizio (€ 824.879), ma è solo l’atteso Black Widow a fare numeri davvero significativi. La finale degli Europei e di Wimbledon, forse anche la presenza su Disney+, gli impediscono però di battere i record di Tenet e After 2. Il film Marvel si attesta comunque su livelli più che lusinghieri, è infatti il terzo film a superare i 2 milioni di euro dalle riaperture del 26 aprile, dopo Crudelia e The Conjuring – Per ordine del Diavolo, e lo fa fin dal primo week-end. Anche confrontato con altri film Marvel usciti in tempi normali il risultato non stona più di tanto: Ant-Man, uscito il 12 agosto 2015, aveva aperto con 2.059.841 euro su cinque giorni e Ant-Man and the Wasp, uscito il 14 agosto 2018, aveva incassato nei primi cinque giorni 1.754.970 euro. Ciò che manca a Black Widow, e potrebbe essere una nuova caratteristica dei blockbuster, è la capacità di mantenere desto l’interesse del pubblico anche nei giorni successivi all’ottimo esordio, con cali bruschi e repentini già alla seconda settimana di progammazione.
Intanto continuano le nuove uscite, tra cui si distinguono I Croods 2 (€ 1.449.517), che conferma l’appeal del brand nonostante siano passati otto anni dal debutto, e Old (€ 1.059.658), il nuovo film di M. Night Shyamalan che ha il pregio di fare discutere molto creando nette divisioni che aiutano non poco gli incassi; per un paio di settimane è il film di cui si parla. La fine del mese, del trimestre, e della stagione, è però anche appannaggio di un gradito ritorno. Viene infatti riproposta in 4k la trilogia de Il Signore degli anelli ed è un grande successo. I tre film, programmati come evento solo per poche giornate, fanno spesso il tutto esaurito, incassando complessivamente più di un milione di euro. È un bel segnale, perché dimostra che il grande schermo, anche per una saga che tutti conoscono e disponibile ovunque, ha una marcia in più e vedere o rivedere un film al cinema è qualcosa di completamente diverso.
GLI ALTRI FILM DEL TRIMESTRE
In mezzo ai titoli di maggiore richiamo il trimestre propone una notevole selezione di film nuovi, ma sono pochi quelli in grado di intercettare il pubblico in modo soddisfacente.
Una donna promettente (€ 343.296) è tra quelli che riesce a distinguersi, ed è tra i più proposti nelle arene estive, ma avrebbe beneficiato maggiormente di un’uscita alla riapertura del 26 aprile, a ridosso degli Oscar, invece il ridoppiaggio (reso necessario dalle proteste derivanti dalla iniziale voce maschile attribuita al personaggio di Gail interpretato da Laverne Cox) lo ha sicuramente penalizzato.
Come già sottolineato nel precedente barometro, tra le scelte meno lungimiranti quella di far coincidere la riapertura delle sale con l’uscita del “nuovo” film di Carlo Verdone su Amazon Prime. Si era parlato di Si vive una volta sola come di uno dei possibili titoli su cui puntare, e probabilmente c’erano accordi commerciali pregressi, ma il timing non è stato sicuramente dei migliori. Certo, una volta visto il film ci si chiede come fosse uno dei titoli su cui puntare, ma la qualità non è il perno intorno a cui ruota la nostra analisi.
Stesso discorso per Godzilla Vs Kong, un film per cui le dimensioni, anche dello schermo, contano e che avrebbe avuto nella sala la sua destinazione naturale. Invece si è preferito darlo in pasto allo streaming per poi riproporlo solo dopo più di un mese nei cinema. Scelta complessivamente scellerata che è stata stroncata da un incasso miserrimo di 145 mila euro. Ma nessuno dei titoli ripescati dallo streaming ha avuto molto seguito, sia perché collocati con un timing sbagliato, ma anche perché ormai bolliti oppure offerti timidamente in poche sale. Risultati quindi poco significativi per Lei mi parla ancora (€ 16.728), Raya e l’ultimo drago (€ 117.916), Est (€ 85.914), Il concorso (48.103) e Lezioni di persiano (€ 10.197).
Si distinguono invece l’horror Il sacro male (€ 264.392), l’animazione per i più piccini 100% Lupo (€ 377.199) e la riproposta di In the Mood for love (€ 159.168) nonostante l’uscita in poche sale. Niente da fare, invece, sia per Monster Hunter (€ 126.643) che per Snake Eyes: G.I. Joe – Le Origini (€ 124.479), entrambi con ambizioni da blockbuster.
Resta in programmazione per tutta l’estate Marx può aspettare (€ 134.958), ma con la pubblicità che ha avuto attraverso la vetrina di Cannes, dove Marco Bellocchio ha ricevuto dalle mani di Paolo Sorrentino una Palma d’Oro onoraria, ci si domanda come anche i sassi non si siano decisi a vederlo. Le ragioni sono principalmente nella distribuzione limitata che ha avuto e che ha sicuramente impedito a molti di trovarlo in sala.
Tra gli altri titoli, faticano a intercettare il pubblico sia opere mainstream che film più di nicchia.
Tra gli insuccessi, colpiscono alcuni titoli su cui ragionevolmente si puntava:
l’italiano dalle ambizioni internazionali The Shift (€ 40.432),
il musical che ha floppato anche in patria Sognando A New York – In The Heights (€ 50.162),
il family cinofilo che prova a rinverdire il mito di Lassie (€ 83.148),
il d’essai con Naomi Watts Penguin Bloom (€ 52.557),
il film folle che poteva diventare un caso Mandibules (€ 19.998),
l’italiano che non ti aspetti La terra dei figli (€ 74.669),
l’Ozon di cui si è tanto parlato a partire dal bollino “Cannes 2020” e alla fine più discusso che visto Estate ’85 (€ 68.216),
il Gabriele Salvatores cabarettistico Comedians (€ 167.697),
il d’essai perfetto per il Circuito Cinema La felicità degli altri (€ 61.625),
la commedia italiana che gioca con i luoghi comuni del meridione School of mafia (€ 71.289),
il cinema equino che periodicamente ricorre Dream Horse (€ 20.913),
il ripescaggio d’autore Madre (€ 106.051),
il debutto alla regia di Michele Cescon che omaggia a modo suo il genere polar Occhi Blu (€ 24.370).
A seguire:
IL BARO-METRO: SGUARDI DALLA SALA (07/2021) – parte 2
Buona lettura.