Recensione, Thriller

I TRASGRESSORI

Titolo OriginaleTrespass
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1992
Genere
Durata101’

TRAMA

Due pompieri ricevono da un morente la mappa di un tesoro. Si recano in una fabbrica abbandonata ma incappano in una banda di malviventi afroamericani.

RECENSIONI

I soggetti ideali per Walter Hill: fisici e d’istinto di messinscena iperrealista nell’urbano post-industriale. Gli sceneggiatori Robert Zemeckis e Bob Gale, per cui Hill ha diretto tre episodi di Racconti di Mezzanotte, si divertono un mondo a (de)scrivere, per una volta, una caccia al tesoro feroce e violenta, e non il solito All’Inseguimento della Pietra Verde. Hill si conferma maestro del western metropolitano, gira con uno stile caotico lucido, da reportage televisivo in prima linea (molti gli innesti di riprese di telecamera) in una fabbrica abbandonata e con la metafora del capitalismo nella febbre dell’oro (uno dei pompieri si lamenta anche delle tasse pagate per mantenere i barboni). Il Tesoro della Sierra Madre docet (ma anche Akira Kurosawa), l’avidità non paga ma nemmeno il sentimentalismo (come John Milius, Hill ama poco il buonismo) che può trasformarsi in idiozia, il sacrilegio (il bottino rubato ad una chiesa cattolica) è mondato due volte nelle fiamme. Il “moderno” ha i suoi testimonial satirici nella gag del telefono cellulare inopportuno, nell’onnipresente videocamera e nei protagonisti hip-hop dei ghetti neri: a fine riprese e prima dell’uscita in sala del film, ci fu la rivolta di Los Angeles a seguito del pestaggio dell’afroamericano Rodney King, e la produzione si sentì in dovere di operare alcuni cambiamenti per attenuare la durezza dell’opera. Frenetico, come tutto il cinema di Hill, e solo in apparenza “ludico”, perché la drammaturgia di genere passa in secondo piano rispetto alla forma e allo spirito. Commento sonoro di Ry Cooder.