TRAMA
Fine del secolo XIV: i pellegrini, diretti all’Abbazia di Canterbury, si raccontano alcune novelle.
RECENSIONI
Orso d'oro a Berlino: dopo il Boccaccio de Il Decameron, Pasolini va in "vacanza" nel piacere di raccontare per raccontare, in modo personale, otto delle ventiquattro novelle di Chaucer, prediligendo quelle più licenziose, conscio di passare da uno scrittore vitale a pagine più moraliste dove c’è sesso ma anche peccato e morte. L’atteggiamento, però, resta popolano, sarcastico e triviale, con intenti di lettura critica che restano più sulla carta (o nelle dichiarazioni dell’autore) che in un materiale filmico, secondo capitolo della “Trilogia della Vita”, dove recupera la corporalità, la spensieratezza sessuale, la giovinezza goliardica, il desiderio in amore, l’impertinenza, il sacro nel profano, la goduta irrisione dell’ipocrisia borghese ed ecclesiastica, con una messinscena volutamente naïf, con interpreti inetti, netti regionalismi, una drammaturgia goffa ed una regia dilettantesca che gioca al ribasso, per dileggiare il concetto elitario d’artista ed essere alla pari di tutti quei proletari ignoranti ma felici che ama. Un’impostazione volutamente contraddittoria rispetto all'alta ricerca formale nella ricostruzione d'epoca, nella fotografia con citazioni pittoriche, nella musica che rielabora brani popolari. Venendo alle singole novelle, fra capitoli eccellenti e trascurabili: 1) L’anziano cavaliere Gennaio sposa la bella e giovane Maggio per dar sfogo alla propria lussuria: un racconto da osteria che poteva (ma non lo fa) risollevarsi con i simbolismi nel giardino con gli Dei. 2) Un esattore si fa pagare per salvare dei pederasti: la Chiesa perseguita gli omosessuali e gli esattori sono speculari al diavolo in questa sarcastica parabola a tranello. Splendida la fissità pittorica degli astanti al processo. 3) Il buffone e fannullone Perkin non si perde mai d’animo: Ninetto Davoli imita in continuazione Charlot ma non siamo di fronte all’assurdo sublime, c’è solo imbarazzo. 4) Uno studente, per portarne a letto la bella moglie, spaventa il legnaiolo avvisandolo di un imminente diluvio universale: l'istruzione beffa l'ignoranza superstiziosa in questa goliardica provocazione, dove la macchina da presa indugia sul pene duro sotto i pantaloni, si bea di peti in faccia e non perde occasione per mostrare corpi e anime a nudo. La commedia trash/sexy italiana è partita da qua. 5) Una vedova “nera” convince un giovane studente a sposarla: donne affamate di sesso e un funerale in contemporanea con un matrimonio. 6) Due studenti si fanno moglie e figlia del mugnaio mentre questi li truffa negli affari: la freschezza di bei giovani allegri e irresponsabili vince l'avidità del mercante, mentre la donna è sempre disponibile a farsi una chiavata (ché l'uomo pensa troppo agli affari). 7) Tre studenti cercano Signora Morte per vendicare un amico. L’avidità che porta alla tomba. 8) Un avido prete va all'Inferno: i gironi danteschi di Pasolini incantano con un’iconografia kitsch, fra il tetro avvilente e il peccato godereccio.