TRAMA
Convinto che renda immortali, l’imperatore Caligola vuole la tunica del Cristo. Chi la possiede, un liberto cristiano, una volta divenuto gladiatore rifiuta di battersi nell’arena.
RECENSIONI
Seguito kolossale e in cinemascope de La Tunica: il cambio di regia da Henry Koster a Delmer Daves trasforma il melodramma religioso, retorico e edificante, in un peplum d’azione. Almeno nella prima parte, lo sceneggiatore Philip Dunne mette in secondo piano il leitmotiv della conversione a favore di una qualsiasi e appassionante avventura di gladiatori (il duello cinque-contro-uno). In seguito prende il sopravvento il dramma di Demetrio (interpretato da Victor Mature, unico superstite, insieme con Michael Rennie, del cast originale), sedotto dal peccato e pedinato dai dettami cristiani, neo-Sansone indeciso fra Bene (Pietro) e Male (la tentatrice Messalina) che troverà La Bella Addormentata e La Spada nella Roccia (la tunica che nessuno riesce a strapparle). Daves, per furbizia preventiva o ipocrita moderazione, livella come sempre gli eccessi, sempre pronto a trattare temi audaci e a ritrattarli nel segno della prudenza (basti vedere Scandalo al Sole): gli ingredienti più intriganti dell’opera sono le sussurrate perversioni sessuali, con la Messalina di Susan Hayward che ama essere spettatrice delle orge dei combattenti (!), gode nel traviare un puro di cuore e ha fama di lussuriosa. Per non parlare dell’impressionante sequenza in cui un cumulo di uomini allupati si avventa sull’innocente verginella!...Dunne ha l’aria di voler riportare in auge la licenziosità benedetta dalla Bibbia del miglior De Mille, ma Daves è talmente abile nel glissare su tali sconvenienze da lasciare il dubbio che la malizia sia solo negli occhi di chi guarda. Evita anche di nutrire temi sotterranei e potenti come quello dell’angoscia dell’uomo di fronte alla morte e quello del fascino che hanno su di lui sesso e violenza. Meglio attenersi al compitino del fumettone con sfondo edificante, stimolando le emozioni prioritarie con l’esaltazione nella vendetta e il senso di colpa di fronte al vizio.