TRAMA
1800: un ufficiale napoleonico è più volte sfidato a duello, nell’arco di diciassette anni, da un altro soldato. Tutto iniziò per un futile motivo d’onore: nessuno dei due riesce mai ad avere la meglio sull’altro.
RECENSIONI
Un apologo sull’onore cavalleresco e l’odio che prende forma da un racconto (“Il duello - racconto militare”) di Joseph Conrad, portato a estremi paradossali. Primo lungometraggio dello scenografo e regista pubblicitario inglese Ridley Scott, con due vigorosi protagonisti statunitensi: ha, dalla sua, la qualità formale del fascino figurativo (la cura pittorica dei quadri ispirata al naturalismo francese del periodo, la ricostruzione d’epoca, le mutazioni delle divise indossate) e quella sostanziale dell’allegoria, per vari spunti di riflessione. Il duello si trasfigura nell’insensato, perenne conflitto umano, il comportamento dei personaggi acquista un valore che va oltre il mero, ripetuto scontro, la tensione alberga nella raffigurazione di una società al tramonto e nell’inconoscibilità delle motivazioni al contendere (dopo tanti anni, si dimentica il motivo per cui si è iniziato a combattere). Qualche singhiozzo nel ritmo è controbilanciato da un commento sonoro d’atmosfera. Girato nella regione francese di Perigrod, privilegiando le riprese in controluce. Premiato a Cannes come miglior opera prima (presidente della giuria: Roberto Rossellini).
