Horror, Recensione

HALLOWEEN (1978)

Titolo OriginaleHalloween
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1978
Genere
Durata93’

TRAMA

Ad Haddonfield, Illinois, nel 1963 il piccolo Michael trucidò la sorella maggiore. Rinchiuso in un istituto e sotto l’occhio vigile del Dr. Loomis, oggi Michael evade e, la notte di Halloween, continua ad uccidere.

RECENSIONI

Opera spartiacque fra il neo-nato e (probabilmente) già morto new-horror statunitense e le declinazioni “seriali” (in tutti i sensi) del genere slasher negli anni ottanta. Il film di John Carpenter, in seguito imitatissimo, resta ancora inquietante a ogni visione, oltre che per la messinscena che va fiera del basso budget e gioca in libertà (splendide le soggettive), intelligenza e cinefilia, anche per la creazione di una maschera di assassino senza causa: non un serial killer con profilo psicologico e vittime-tipo che ne descrivono il disturbo, non esattamente un mostro sovrannaturale. Michael Myers è il Male per eccellenza, che colpisce senza pietà, senza ragione e non può (più di tanto) essere fermato. Indecifrabile, quindi più spaventoso (ma “Don’t fear the reaper”, cantano i Blue Oyster Cult). Carpenter, inoltre, lancia la stella di Jamie Lee, figlia di Tony Curtis.