Azione, Commedia, Recensione

GUNMEN

TRAMA

Sudamerica: un agente dell’Agenzia Federale Antidroga fa evadere il fratello del ladro dei fondi di un potente trafficante, per farsi dire dove li ha nascosti e confiscarli. Ma non è il solo a volerlo sapere.

RECENSIONI

Deran Sarafian, dal padre regista Richard (negli anni settanta, cult quali Punto Zero, La Terra si Tinse di Rosso, Uomo Bianco Va col tuo Dio) ha ereditato solo la parte peggiore, quando s’è messo a girare robetta come A Prova di Vendetta. S’è specializzato, infatti, in prodotti commerciali di serie B per budget e, spesso, di serie C per qualità degli ingredienti: action-movies gratuitamente violenti per sollazzare il target giovanile di riferimento. Manco a dirlo, padre (interprete: è Chavez) e figlio (regista) si riuniscono in questa pellicola, coadiuvati da altri “specialisti” quali Lance Hool (produttore esecutivo: dice tutto la sua regia di Alba d’Acciaio con Patrick Swayze) e lo sceneggiatore Stephen Sommers, in un periodo alimentare pre-Disney e La Mummia. Ma a rendere abnormi le grossolanità del tutto è la messinscena, che prende troppo sul serio la componente “macha” e rende del tutto ridicole le iniezioni comiche, anche perché non si trasformano mai in autoironia, aggravate da una logica degli eventi che fa acqua da tutte le parti (quando non è prevedibile). La coppia “cane e gatto” Mario Van Peebles e Christopher Lambert non sta in piedi ma, se non altro, nella sua ragion d’essere d’azione, il film sa intrattenere senza noia. Qualche rapper/popstar nel cast e nella colonna sonora (Big Daddy Kane, Kid Frost, Rakim, Eric B., Doctor Dré, Christopher Williams), ma la maggior attrattiva è costituita dal bravo Patrick Stewart, nel ruolo del boss della droga derubato. Girato nel 1992, uscito nel 1994 previ tagli sulle scene più violente e scurrili.